Signal, l’app finita nel mirino delle polemiche per il caso Jeffrey Goldberg. Perché è più sicura di Whatsapp e Telegram (ma non si può usare per tutto).
Lo scandalo Usa che ha visto protagonisti l’amministrazione Trump e il giornalista Jeffrey Goldberg, anche in Italia ha acceso il dibattito sulla privacy e la protezione nelle chat.
Il caporedattore della prestigiosa rivista The Atlantic è stato inserito per sbaglio nel ristrettissimo gruppo web dei fedelissimi del presidente Usa, nel quale si parlava di argomenti caldi e che dovevano restare segreti.
Dai piani della guerra in Yemen, passando per il rapporto con l’Europa e l’Egitto. Informazioni sulle quali com’è ovvio, Goldberg ha successivamente lavorato, portandole alla luce dell’opinione pubblica.
La chat si chiamava Gruppo ristretto sugli Houti ed era composta da diciotto partecipanti: dal vicepresidente Usa J.D Vance al segretario di Stato Marco Antonio Rubio, passando per il segretario della Difesa Pete Hegseth.
Anche la Commissione europea ha usato Signal ai tempi del Covid-19
Il gruppo era stato creato sull’app di messaggistica istantanea Signal, un software libero e open source nato nel 2014 grazie alla Signal Foundation e la no profit Signal Messenger LLC. Essa è nota come una delle migliori in termini di privacy e sicurezza. Anche l’amministrazione Usa precedente guidata da Joe Biden la utilizzava, ma con una clausola: la parsimonia. In poche parole questa app non poteva essere usata a scapito della sicurezza nazionale.
Nel 2020, durante la pandemia Covid-19, la Commissione europea aveva indicato al suo staff di utilizzare proprio Signal per lo smart working. Anche gli amministratori dell’attuale capo della Casa Bianca Donald Trump, com’è emerso in queste ore, utilizzano Signal, facendo leva proprio sullo stesso principio di sicurezza.
Questa app ha raggiunto l‘apice della sua diffusione grazie ad Elon Musk: poche ore dopo averla consigliata, aveva ottenuto un boom di download. È stato poi lo stesso capo del Doge a bloccare i link di Signal su X a febbraio, allo scopo di limitare il più possibile la diffusione di polemiche dei dipendenti federali verso il nuovo dipartimento per l’efficienza pubblica nato sotto Trump.
Ma perché Signal è considerata un’app di messaggistica istantanea più sicura di Whatsapp e Telegram? Partiamo dall’analogia: proprio come le ultime due, essa permette di inviare e ricevere messaggi e media.
Perché Signal è più sicura di Whatsapp e Telegram
La prima differenza riguarda il fatto che Signal è open source. Questo significa che il suo codice è disponibile per essere esaminato da esperti indipendenti allo scopo di individuarne eventuali vulnerabilità.
L’altra differenza è che non raccoglie i metadati degli utenti, non richiede dati personali per iscriversi e non archivia le conversazioni sui suoi server. E proprio questa è la ragione per cui è molto diffusa tra giornalisti e funzionari governativi.
Un altro elemento rispetto a Telegram e Whatsapp, è che su Signal le iscrizioni e le uscite dai gruppi e gli aggiornamenti, avvengono direttamente sul client. I server non hanno mai accesso alla lista dei membri di un gruppo e alle proprietà.
Sicurezza a parte, il caso Golberg ha creato un dibattito sulle app di messaggistica istantanea. Secondo molti commentatori, a prescindere dal sistema di protezione, esse non dovrebbero essere utilizzate per parlare di temi dirimenti come la pianificazione delle operazioni militari.
Perché Signal non può essere usata per le comunicazioni governative
In realtà, Signal non è adatta alle comunicazioni governative perché non è integrata ai sistemi di sicurezza nazionale. Essendo una piattaforma indipendente, il governo non può applicare specifiche misure di sicurezza per proteggere le informazioni sensibili.
Inoltre l’app non è compatibile con le normative federali Usa sulla conservazione dei dati, perché non ha un sistema di registrazione permanente dei messaggi.
