Quattro morti accertati, un ferito grave e un disperso: cosa è successo alla Funivia del Monte Faito, in provincia di Napoli.
Il Giovedì Santo finisce in tragedia in provincia di Napoli. A Castellammare di Stabia, due cabine della funivia del Monte Faito sono rimaste bloccate a causa della rottura di un cavo. Una è precipitata.
Alla base dell’incidente potrebbe esserci il maltempo di queste ore, che sta colpendo anche il Sud Italia. Sul posto sono intervenuti i soccorsi con i vigili del fuoco, i carabinieri e gli alpini. Nella cabina a valle sono state salvate a fatica sedici persone, facendole imbragare una per volta. Si tratta in gran parte di turisti stranieri. In un primo momento è stato difficile metterle in salvo a causa di difficoltà legate alla comunicazione.
La cabina a monte è precipitata nel vuoto: morti tre turisti e il macchinista
Ad avere la peggio, la cabina a monte, che è precipitata nel vuoto portando con sé le cinque persone all’interno, quattro passeggeri e il conducente. Al momento sono quattro i morti accertati. Tra loro c’è il macchinista. La quinta persona a bordo della cabina è stata trasportata in elicottero all’ospedale del Mare di Napoli in gravissime condizioni. Le vittime sarebbero tre turisti e appunto, l’operatore. Si chiamava Carmine Parlato ed era iscritto al sindacato Filt-Cgil.
La tragedia è avvenuta nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 17 aprile, sull’impianto che collega Castellammare di Stabia al Monte Faito, gestito da Eav, che si occupa dei trasporti in Campania. A dare la notizia è stato proprio il presidente dell’Ente Autonomo Volturno Umberto De Gregorio, sui social: “Si temono vittime”, aveva scritto.
Dal momento della tragedia, intorno alle 15 di oggi pomeriggio, sono al lavoro 50 vigli del fuoco, specialisti del nucleo Speleo Alpuno Fluviale. Altre squadre sono al lavoro a valle per rimuovere una parte del cavo che è caduto sulla stazione della Circumvesuviana e un’altra sul tetto di una casa.
A causare l’incidente, potrebbe essere stato il cavo trainante della ferrovia, che è caduto sulla linea della stazione della Circumvesuviana sottostante. A quel punto il sistema di sicurezza è partito bloccando le cabine.
Il prefetto di Napoli Nicola Di Bari ha convocato un centro di coordinamento dei soccorsi, attivando vigili del fuoco, il 118, le forze di polizia e la Protezione civile. E si è recato sul posto per seguire i risvolti della vicenda.
La Procura apre un’inchiesta
Sul posto c’è anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Sl termine delle operazioni di soccorso la Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta contro ignoti, ipotizzando i reati di disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Le indagini sono state affidate alla Polizia di Stato. Sul luogo della tragedia, anche il procuratore capo Nunzio Fragliasso, insieme con il procuratore aggiunto Giovanni Cilenti e col sostituto Giuliano Schioppi
La cabina è stata ritrovata da una squadra del Soccorso Alpino e Speleologico, che stava perlustrando la zona.
Il ferito grave è stato prontamente soccorso da un’eliambulanza del Servizio Sanitario Regionale. La funivia era stata riaperta il 10 aprile, dopo la chiusura invernale cominciata a novembre, “con tutte le condizioni di sicurezza prevista”, ha spiegato De Gregorio, aggiungendo che “sarà fatta chiarezza”.
Uno dei dubbi da chiarire sarà se le condizioni meteo avrebbero reso necessaria la sospensione del servizio. “Il direttore di esercizio non ha ritenuto di chiudere. Evidentemente non è stato ritenuto che le condizioni meteo fossero tali da sospendere il servizio”.
“Apprendo con profondo dolore della tragedia avvenuta sulla funivia del Monte Faito. Esprimo le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e rivolgo un pensiero di riconoscenza a tutti i soccorritori impegnati”. Così, Ignazio La Russa, presidente del Senato.
“Profondo dolore per il tragico incidente”, dichiara la ministra del Turismo Daniela Santanché. “Di fronte a simili disgrazie non esistono parole adatte. Grazie di cuore ai soccorritori, impegnati in un lavoro reso ancor più difficile e pericoloso da nebbia e maltempo”.
A commentare la tragedia, anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli, ricordando che il Monte Faito è “un luogo simbolico, custode di bellezze naturali”. E “vederlo oggi teatro di una simile tragedia ci addolora profondamente”.
Sindacati sul piede di guerra: “Non si può morire così, accertare cos’è accaduto”
“Al momento non possiamo fare altro che attendere notizie certe, anche se quelle che pervengono non sono rassicuranti”. Così, in una nota congiunta, le segreterie regionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Faisa Cisal. “Una struttura tornata in. funzione da poco tempo e nulla lasciava presagire questo terribile incidente e questa sciagura. È il momento del dolore. Poi verrà quello delle responsabilità. Gli enti preposti dovranno accertare quanto accaduto. Non si può morire così”.