Dalla pastiera napoletana alla colomba: quali (e quanti!) sono i dolci di Pasqua che non possono mancare sulla tavola degli italiani.
Pasqua sancisce nel cuore di tutti l’arrivo della primavera. Questa festività infatti, arriva nel momento in cui rifioriscono gli alberi, gli animali si svegliano dal letargo, le temperature diventano più miti. E la tavola si arricchisce di nuovi ingredienti più freschi di quelli invernali!
Da Nord a Sud ognuno ha le proprie tradizione alimentare e… la ricetta segreta della nonna da portare a tavola in ogni occasione. Ecco alcuni dolci della tradizione italiana che non possono mancare a tavola al momento del dessert a Pasqua.
Pastiera napoletana: origini e curiosità
Cominciamo dalla pastiera napoletana. Dolce per eccellenza del periodo di Pasqua dal profumo inebriante e sapore inconfondibile! I napoletani la chiamano anche pizza di grano ed ha ottenuto il riconoscimento di Prodotto agroalimentare tradizionale (Pat).
La pastiera napoletana si prepara con pochi e semplici ingredienti: la pasta frolla, il grano bollito nel latte, le uova, la ricotta e lo zucchero. Gli aromi più usati solo la vaniglia, le scorze di arancia, i canditi, liquore Strega e limone.
In pochi lo sanno, ma questo dolce di origine contadina deve il suo nome a un piatto salato: la frittata di pasta. La sua invenzione risale probabilmente a molto prima, ma la prima ricetta attestata è della fine del 1600, scritta dal cuoco Antonio Latini, che lavorava per il primo ministro del vicerè Francesco de Benavides.
Nel corso dei secoli, ha subito molte evoluzioni fino al Novecento, quando è diventata popolare grazie alle suore dei conventi napoletani. Qualcuno oggi prepara la pastiera napoletana con la crema pasticciera.
La Colomba pasquale: tutte le leggende legate alla sua origine
Un altro dolce tipico della tradizione pasquale è la Colomba, di origine lombarda, il cui nome è dovuto alla sua forma tipica dell’omonimo volatile. Attorno alla sua invenzione ruotano moltissime leggende.
Una di esse risale al 572 dopo Cristo, quando in segno di pace, la città di Pavia offrì al re longobardo Alboino alcuni dolci a forma di colomba, per addolcirlo ed evitare che saccheggiasse la città.
Un’altra risale al 600 dopo Cristo, quando San Colombano, in visita a Pavia nel periodo della Quaresima, per non sembrare scortese agli occhi della regina Teodolinda, trasformò un ricco banchetto in più semplici colombe di pane.
Un’altra storia tramandata nei secoli su questo dolce vuole che durante la battaglia di Legnano, un condottiero italiano fece distribuire ai soldati del pane a forma di colomba per augurare buona fortuna.
Queste storie sono tutte affascinanti, ma è nel XX secolo che la colomba pasquale diventa famosa in tutta Italia, grazie alla ditta Motta, la stessa dei panettoni di Natale. Gli ingredienti principali di questo dolce sono la farina, il burro, lo zucchero, le uova, l’arancia candita e le mandorle.
Lo Zuccotto, il Casatiello dolce e la Fugassa: quale preferite?
Il terzo dolce che vale la pena ricordare è lo Zuccotto pasquale. La ricetta originale contiene ricotta, granelli di cacao e scorza di agrumi all’interno. Mentre l’esterno veniva aromatizzato con l’alchermes.
Questo dolce è di origine fiorentina ed è stato inventato da Bernardo Buontalenti in occasione di un banchetto per I Medici. Il suo nome in principio era Elmo di Caterina.
Torniamo al Sud nel nostro viaggio “a zig-zag” per l’Italia a Pasqua. Il quarto dolce che non può mancare nella nostra lista è il Casatiello dolce. Anch’esso di origine partenopea, in Campania è meno apprezzato di quello salato, ma fa comunque la sua bella figura a tavola.
Le sue origini vengono fatte risalire alla città di Torre del Greco, altri invece alla zona della Costiera Amalfitana. Gli ingredienti principali sono strutto, farina, latte, uva passa e credo, latte, criscito e… le mani esperte della nonna!
Risaliamo al Nord e andiamo in Veneto per scoprire la Fugassa. È un dolce pasquale simile alla colomba. E proprio per l’analogia tra i due dolci, c’è la tesi che in realtà la colomba lombarda abbia origini proprio in Veneto.
In origine era un pasto povero, servito durante le feste. L’impasto è quello del pane, al quale si aggiungevano uova, burro e zucchero. Solo in seguito la Fugassa è stata venduta nelle pasticcerie, fino alla sua ricetta moderna, che prevede anche alcuni aromi come marsala, cedro, vaniglia.
E spesso si accompagna con gelato o salsa si mascarpone. Proprio come la pastiera napoletana, la Fugassa ha ottenuto il riconoscimento Pat.