Tensioni commerciali, ombra dei dazi e rischio di guerre tariffarie: l’economia globale è sotto pressione e potrebbe rallentare di oltre il 2%.
Numeri e percentuali, però, non rendono l’idea quanto un termine in particolare: recessione. È l’allarme lanciato nelle scorse ore dall’Unctad, la Conferenza dell’Onu sul commercio e lo sviluppo.
Si tratta di un organo sussidiario alle Nazioni unite che opera nei settori del commercio, sviluppo, finanza, tecnologia, imprenditoria e sviluppo sostenibile. Secondo gli esperti dell’Unctad, insomma, la tendenza recessiva sarebbe legata all’escalation delle tensioni commerciali e all’incertezza. Le economie in via di sviluppo devono affrontare rischi e peggioramenti delle condizioni esterne.
Il dossier Onu: la crescita globale rallenterà
Le statistiche sono contenute nel nuovo rapporto “Trade and development foresights 2025 – Under pressure: uncertainty reshapes global economic prospects”. Secondo il dossier, la crescita globale dovrebbe rallentare al 2,3% nel 2025, ponendo l’economia mondiale su un percorso di recessione. Il rapporto cita le crescenti minacce, tra cui gli shock della politica commerciale, la volatilità finanziaria e l’aumento dell’incertezza, che rischiano di far deragliare le prospettive globali.
“Le crescenti tensioni commerciali – hanno fatto sapere dalle Nazioni unite, facendo riferimento ai dazi scatenati dal presidente Usa Donald Trump – stanno avendo un impatto sul commercio globale e l’Unctad ha rilevato che le recenti misure tariffarie stanno interrompendo le catene di approvvigionamento e minando la prevedibilità. L’incertezza sulle politiche commerciali è ai massimi storici e questo si sta già traducendo in un ritardo nelle decisioni di investimento e in una riduzione delle assunzioni“.
Il rallentamento interesserà tutte le nazioni, ma l’Unctad è preoccupata per i Paesi in via di sviluppo e soprattutto per le economie più vulnerabili. Molti Paesi a basso reddito si trovano ad affrontare una “tempesta perfetta” di peggioramento delle condizioni finanziarie esterne, debito insostenibile e indebolimento della crescita interna. L’Onu ha sottolineato la reale minaccia alla crescita economica, agli investimenti e al progresso dello sviluppo, in particolare per le economie più vulnerabili.
“Il potenziale dell’integrazione economica Sud-Sud, che rappresenta già circa un terzo del commercio globale, offre opportunità a molti Paesi in via di sviluppo. – si legge nel rapporto – L’Unctad esorta al dialogo e alla negoziazione, oltre che a un maggiore coordinamento delle politiche regionali e globali, basandosi sui legami commerciali ed economici esistenti. Un’azione coordinata sarà essenziale per ripristinare la fiducia e mantenere lo sviluppo in carreggiata”.