Lutto nazionale per Papa Francesco: la polemica sulla richiesta del governo di “sobrietà” per il 25 aprile

Lutto nazionale e 25 aprile: la polemica delle opposizioni. Il Pd e Anpi confermano tutte le iniziative programmate. 

Papa Francesco accarezza un bambino
Lutto nazionale per Papa Francesco: la polemica sulla richiesta del governo di “sobrietà” per il 25 aprile (Ansa Foto) – notizie.com

L’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo, quest’anno cade nei cinque giorni di lutto nazionale proclamati dal Consiglio dei ministri per la morte di Papa Francesco avvenuta il giorno di Pasquetta, 21 aprile.

Il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ha richiesto di celebrare tutte le cerimonie per ricordare il 25 aprile, “con sobrietà”. Questo ha scatenato le polemiche delle opposizioni e anche della sinistra fuori dal Palazzo. L’Anpi ha confermato gli eventi programmati, mentre il Pd ha fatto sapere che sospenderà tutti gli eventi programmati fino al 24 aprile. Ma cosa è successo?

Perché è scoppiata la polemica sulla Liberazione?

Partiamo dall’inizio. All’inizio i componenti del Cdm erano divisi tra chi voleva proclamare tre giorni di lutto com’era stato per la morte di Giovanni Paolo II. Alla fine ha prevalso la linea portata avanti dalla premier Giorgia Meloni: così il lutto nazionale durerà cinque giorni, fino a sabato 26 aprile, quando verranno celebrati i funerali di Papa Francesco.

Così facendo, in questo arco temporale cade anche il 25 aprile, giorno in cui in Italia si celebra la Festa della Liberazione. “Tutte le cerimonie sono consentite”, ha dichiarato Musumeci, sottolineando però che va seguita “la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno”. 

Le sue parole, dette al termine del Consiglio dei ministri, hanno fatto balzare dalla sedia le opposizioni. Il Pd, come detto, non vuole saperne: le attività del partito sono state cancellate solo per tre giorni, fino al 24. Il 25 invece, tutte le celebrazioni della Liberazione si terranno.

Avs ci è andata giù pesante, accusando Palazzo Chigi di essere “allergico” alla “Liberazione dal nazifascimo e dal nazismo”. “Non trovo giustificazione alle parole strampalate sulla sobrietà”, ha dichiarato Nicola Fratoianni. “Voler sminuire il valore di ciò che rappresenta” il 25 aprile “utilizzando peraltro la scomparsa di una straordinaria personalità come Papa Francesco, non può passare sotto silenzio”. 

Angelo Bonelli rincara la dose: “Il 25 aprile non è una festa in discoteca o un happy hour”, ma una ricorrenza per ricordare che quella “resistenza” ci ha “poi condotti alla democrazia”. 

I Radicali invece, ritengono che la decisione del governo sia lo specchio, o meglio, “l’ennesimo sintomo di uno Stato teocratico”. Il segretario Filippo Blengino invita i sindaci a “disobbedire, non dando seguito alle disposizioni di Palazzo Chigi e non esponendo le bandiere a mezz’asta”.

Anche Rifondazione Comunista ha polemizzato, dicendo che il 25 aprile scenderà in piazza “con ancora più forza e rabbia, con ancora più speranza. A ricordare che l’Italia è nata dalla resistenza”.

Perché il Movimento 5 Stelle non ha preso parte al dibattito sul 25 aprile

L’unico a non commentare la situazione è stato il Movimento 5 Stelle: secondo voci di corridoio, non avrebbero voglia di creare polemiche politiche mentre il mondo è in lutto per la morte del Papa. Ma al tempo stesso, conferma i festeggiamenti, con sobrietà, della Liberazione.

Anche l’Anpi ha confermato gli eventi in tutta Italia: il concerto alla Scala di Milano è soldout, mentre a Napoli i movimenti si preparano alle manifestazioni. Anche Bologna ha confermato tutte le iniziative che, “si svolgeranno ovviamente in piena civiltà e senso di responsabilità”. 

Cosa intendeva dire il ministro Musumeci

In un’intervista al Corriere della Sera, il ministro Nello Musumeci ha spiegato la sua posizione: “Sia la premier che i ministri all’unanimità, che io stesso, non abbiamo mai pensato né di vietare né di ostacolare alcunché, figuriamoci una celebrazione così importante”. 

L’intento del governo è richiamare “solamente la sobrietà da osservare in tutte le manifestazioni esterne, fino al giorno del funerale del Pontefice. Nulla si impone, ovviamente. Ognuno la sobrietà la interpreta e vive in base alle proprie sensibilità, con la serenità dei credenti e la buona educazione dei non credenti”. 

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