Covid, quando finirà la pandemia? Arriva la risposta da parte dell’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità)
In tanti, specialmente negli ultimi due anni, ci siamo posti sempre la stessa ed identica domanda: quando finirà la pandemia? Quando riusciremo a tornare ad una vita normale senza l’uso delle mascherine e cercare di riprenderci il tempo che ci è stato tolto? Una risposta ufficiale non c’è, ma se la previsione arriva direttamente dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) allora c’è da crederci sul serio.
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Quando sembrava tutto messo alle spalle, con la curva dei contagi che stava diminuendo, ecco la variante Omicron, molto prima dell’inizio delle festività natalizie che stravolge nuovamente la nostra vita. Il virus sudafricano ha creato non pochi problemi. Tanto è vero che gli ultimi dati parlano molto chiaro: con questa variante sono stato registrati quasi 500mila morti nel mondo. Un numero preoccupante e che deve far riflettere molto.
Covid, l’annuncio dell”Oms: “Fine pandemia tra giugno e luglio, ma…“
Come riportato in precedenza, però, c’è ottimismo da parte dell’Oms: a patto che si continui con il processo delle vaccinazioni. Ad annunciarlo è stato direttamente il direttore generale dell’associazione, Tedros Adhanom durante un briefing che si è tenuto in Sudafrica. Queste sono state le sue brevi, ma importanti dichiarazioni: “La fase acuta della pandemia potrebbe finire entro la metà di quest’anno, a patto che il 70% della popolazione mondiale si vaccini contro il Covid. Stiamo parlando della mese che porta da giugno a luglio“.
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Nel frattempo arrivano altri dati direttamente dall’Organizzazione mondiale: sono stati superati i 400 milioni di casi nel mondo. Le persone che hanno perso la vita per colpa del virus sono state 5.770.023. Il triste primato è stato assegnato agli Stati Uniti d’America che è stato il paese più colpito con più di 76 milioni di persone che hanno contratto la malattia. A seguire troviamo India e Brasile. I tre paesi, insieme, hanno rappresentato il 36% dei casi mondiali ed il 35% dei decessi.
