Lega, La serie A sceglie Bonomi n° 1 di Confindustria, ma c’è un ostacolo

Domani c’è assemblea e la prima votazione per eleggere il presidente di tutte le squadre del massimo campionato, ma è bagarre

La Lega Serie A riparte alla massima potenza. E prova a cambiare volto e avere ancora più forza, volendo diventare a tutti gli effetti la Confindustria del pallone. E non è proprio un paragone buttato lì a caso, già perché la Lega Serie A, dopo le dimissioni del 1 febbraio di Paolo Dal Pino, sta lavorando al massimo sforzo per arrivare al nome di Carlo Bonomi come nuovo presidente di Lega. Un candidato non forte, fortissimo. Uno di quelli abituato a chiamare Draghi e, volendo, organizzare una riunione in “quattro e quattr’otto“. In Lega i presidente volevano uno così. Ma non proprio tutti. E’ un nome che nelle prime ore aveva ricevuto consensi ma col passare del tempo, la situazione si è un po’ complicata.

Il presidente
Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi (foto Ansa)

Il nome di Bonomi incarna i tre paletti che i club si sono dati nell’assemblea della settimana scorsa, quella esplorativa: un nome di unità, di altissimo profilo istituzionale e che possa rappresentare i club con forza e credibilità di fronte al governo, con cui sostenere le istanze per ottenere ristori adeguati all’oltre miliardo annuale di contributi versati. Ma è tutto a posto. No, anzi si sta complicando. La parola giusta è arenata, non del tutto, ma qualche difficoltà c’è, eccome. La maggior parte dei presidenti (Scaroni del Milan l’ha proposto ndr) va in quella direzione, ovvero con Bonomi, ma c’è una parte che non è molto d’accordo e non lo vedrebbe di buon occhio.

C’è incompatibilità con codice etico di Confindustria e per superarla ci vuole unanimità

Gabriele Gravina
Gabriele Gravina (Facebook)

Per eleggere Bonomi, al primo voto di domani 15 febbraio, serviranno 14 preferenze. Ossia i due terzi dell’assemblea: un risultato che – se non dovessero manifestarsi inattesi franchi tiratori – sarebbe ampiamente alla portata. Curiosamente, la Lega oggi decapitata, si ritroverebbe lo stesso giorno ad avere un presidente, ma anche un commissario ad acta per la modifica dello Statuto. Oggi infatti scadrà la proroga concessa dalla Federcalcio per recepire i nuovi principi informatori che portano il quorum per le votazioni a 11, ossia alla maggioranza semplice, quando non previsto diversamente dalla Legge. E il presidente federale Gabriele Gravina non ha alcuna intenzione di concedere altro tempo, nonostante la pressione telefonica e non solo del vice presidente di Lega Luca Percassi.

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Un bel “casotto” come normalmente accada quando c’è di mezzo la politica e la strategia politica nel pallone. Da parte di Bonomi, personaggio di alto profilo, c’è un problema legato al codice etico di Confindustria che vieta di avere conflitti d’interesse. Con la Lega Calcio non ci dovrebbero essere, ma per superare il codice, servirebbe un voto in Assemblea che sia unanime, così almeno recita lo statuto e il regolamento interno in Confidustria e della Lega stessa. Senza voto unanime o con una ottima maggioranza (almeno due o tre voti in meno) Bonomi ritirerebbe la sua candidatura. C’è fermento e parecchie trattative in atto. E il più attivo, neanche a dirlo, è il presidente Claudio Lotito che insieme a De Laurentiis, guida la fronda anti-Bonomi.

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