E’ stata eletta Miss Italia, ma a nessuno importa: quando la bellezza non fa più notizia

Il concorso di bellezza sembra aver perso ogni suo fascino e, dopo l’addio agli schermi televisivi, approda sul web 

E’ Zeudi di Palma la reginetta d’Italia. 20 anni, campana, la ragazza è stata eletta a Venezia nella finale del concorso, trasmessa in diretta streaming sulla piattaforma web Helbiz. Arrivata al concorso con il titolo di Miss Napoli, città dove è nata, Zeudi studia Sociologia all’università e fa la modella. Dietro di lei sono rimaste Gabriella Bagnasco (Basilicata), e Lorena Tonacci (Campania).

L’approdo del concorso inaugurato nel 1946 agli schermi del web sembra segnare definitivamente la fine di un’epoca, cominciata ben 75 anni fa. Nel corso di tutti questi anni, il concorso è stato un lascia passare per avere accesso al mondo dello spettacolo, del cinema, della televisione. Una sorta di porta d’ingresso che ha dato spazio e visibilità a moltissimi volti noti del piccolo e grande schermo e che, per moltissime ragazze, ha rappresentato una vera e propria svolta. Basti pensare alla siciliana Miriam Leone che dopo l’incoronazione – quand’era praticamente sconosciuta al pubblico – ha mosso i primi passi nel mondo del cinema e da lì ha costruito la sua carriera. Tra le reginette degli ultimi anni che hanno fatto del concorso un vero e proprio successo ci sono anche le bellissime Anna Valle, Eleonora Pedron, Francesca Chillemi e molte altre la cui incoronazione è stato l’inizio di un successo.

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Meno conosciute, invece, le miss degli ultimi anni la cui incoronazione è rimasta praticamente priva di seguito. Se, molto tempo fa, il concorso era un evento atteso – un po’ come Sanremo – e a seguirlo erano in tantissimi, oggi non è più così e l’incoronazione passa quasi indenne agli occhi delle persone e dei media. Un primo contraccolpo per il programma, must have di casa Rai, è arrivato nel 2013 quando il concorso di bellezza ha traslocato su LA7, che ha trasmesso la kermesse fino al 2018 ottenendo degli ascolti molto più bassi. La realizzazione dello show è stata affidata ad una società di produzione esterna, la Magnolia e la perdita del marchio Rai, per delle scelte editoriali, ha segnato un colpo durissimo al programma. Ma a contribuire allo sfascio è stato un ingrediente ancora più potente, quello della cultura che, ormai cambiata, porta il segno del disfacimento di vecchi valori che, oramai, non sembrano rappresentare più l’essere umano.

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Le polemiche che hanno investito la competizione di bellezza si legano perfettamente al segno evidente del cambiamento dei tempi. Il mondo di oggi non è più quello di ieri e a cambiare sono stati anche i valori e le credenze. Il concetto di bellezza, ormai demodé, ha lasciato spazio ad un invito ad essere sé stessi, voltando le spalle agli stereotipi e abbandonando i canoni universalmente accettati. Non è bello ciò che è bello, insomma, ma è bello ciò che piace. Basta, allora, all’ideale di bellezza come forzatura, necessità e obbligazione. Spazio, invece, al chilo di troppo e al difetto. La bellezza non è una gara, insomma, perché ciascuno è bello a suo modo. Non c’è sfida tra capello moro e biondo, gamba più o meno alta, naso all’insù o naso storto. I tempi di oggi sono tempi interpreti della cultura della personalità, che dicono no a qualsiasi forma di body shaming – vedi Emma – e che si oppongono ad una cultura che discrimina e che può far sentire inadeguati, spingendo a forme di disagio che impazzano specialmente negli adolescenti.

Ecco perché Miss Italia è un concorso che non serve più, diventato ormai uno specchio che non riflette, confinato – almeno per ora – agli spazi del web e ormai privo di animo e di vita.

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