Durante l’ultima puntata di Non è l’Arena, Massimo Gietti ha parlato della vicenda del Liceo di Castrolibero: “Colpito dal coraggio dei ragazzi”
La vicenda legata ai presunti abusi subiti dagli alunni di una scuola superiore di Castrolibero, entra ora nel vivo. La nostra redazione è stata tra le prime a spiegare cosa fosse successo al Liceo Valentini-Majorana, spiegando le durissime accuse rivolte da alcune studentesse ad un professore.
Dall’inizio di febbraio ad oggi nel Liceo è accaduto di tutto: l’occupazione degli studenti, i tentativi di chiedere spiegazioni alla preside, che ha sempre rifiutato interviste e confronti, la diffusione dei video in cui la studentessa spiegava ai media cosa fosse accaduto e la presa di posizione di alcuni docenti, che hanno preferito schierarsi con i giovani in protesta. La vicenda ha scatenato l’interesse dei media e dell’opinione pubblica, che ha deciso di accendere i riflettori su Castrolibero.
Nel corso dell’ultima puntata di Non è l’Arena, Massimo Giletti ha intervistato i protagonisti della vicenda, mandando in onda un vero e proprio speciale sulla scuola di Castrolibero. Interpellato in esclusiva dalla nostra redazione, il popolare conduttore ha ribadito: “Molto spesso accusiamo i ragazzi di non avere ideali, di essere distaccati, di non fare gruppo. Stavolta è successo l’opposto: ci sono dei ragazzi, anzi soprattutto delle ragazze, che hanno avuto il coraggio di denunciare delle molestie e un mondo adulto che ha fatto finta che non fosse successo nulla. Che si è girato dall’altra parte. Sono rimasto basito dal comportamento della preside che è rimasta in silenzio di fronte ai cronisti che cercavano di capire cosa fosse successo, ma soprattutto nei confronti dei ragazzi. Quando sento una professoressa dell’istituto, nonchè madre di un ragazzo di quattordici anni pestato a sangue la cui vicenda è stata letteralmente insabbiata, credo che il Ministro debba prendere provvedimento molto rapidi. Fortunatamente sono arrivati gli ispettori, ora aspettiamo di capire cosa succede. Siamo di fronte a qualcosa che bisogna stroncare molto in fretta. Per la credibilità del mondo degli adulti agli occhi dei giovani“.
Giletti è rimasto molto colpito dalle testimonianze dei ragazzi. “Ho apprezzato molto quello che ho visto da parte dei ragazzi e delle ragazze. La voglia di andare fino in fondo, di non lasciare sorvolare nulla. E allo stesso tempo certi atteggiamenti sono inqualificabili. Quando un professore in una chat con un’alunna scrive: ‘sei molto vicina alla sufficienza, mandami le foto che ti ho chiesto…’, e l’allieva mi conferma che si tratta di foto intime, siamo vicini a qualcosa che, al di là del profilo penale (che a me non compete), è vergognoso dal punto di vista morale. Questo professore, cosa può insegnare agli alunni? E parliamo di una persona pericolosa“. Giletti continua ad elogiare le ragazze che hanno fatto uscire fuori la vienda. “Non bisogna aver paura di denunciare. A me ha fatto piacere vedere molti ragazzi vicini alle loro compagne. E’ un discorso culturale che va battuto e spero che tutto questo porti le autorità competenti ad accertare la verità. Bisogna andare a fondo”.