Il deputato di Fratelli D’Italia: “Da noi si proroga per rimanere dentro il Palazzo. Siamo governati da un assembramento casuale, che non vuole mollare le poltrone”
Mentre il resto d’Europa prova a guardare avanti, riducendo le iniziative per combattere la pandemia, eliminando le limitazioni e (spesso) il Green Pass, l’Italia sembra non aver voglia di uscire dalla situazione attuale. Nel nostro Paese è stato confermato lo stato d’emergenza, da qualche giorno si è partiti con il Super Green Pass obbligatorio per gli over 50 ed esistono ancora tante limitazioni.
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“Il motivo è molto semplice – conferma Paolo Trancassini, deputato di Fratelli D’Italia, in esclusiva a Notizie.com – lo strumento più attuale per sintetizzare lo stallo della politica italiana è il mille proroghe. La verità è che si tende a prorogare, perchè è l’unico modo per prorogare se stessi. Lo abbiamo visto anche con l’elezione di Mattarella. Molti pensano più a sopravvivere, che a guardare avanti. Far sopravvivere il Governo, la legislatura, il Parlamento. Mentre gli altri Stati hanno una prospettiva legata al futuro, qui da noi si tende a tirare a campare”. Per Trancassini la differenza tra noi e il resto d’Europa è molto chiara. “Nelle altre nazioni non governa un assembramento, ma una maggioranza. Nelle altre nazioni esistono governi che hanno una chiara appartenenza e hanno il coraggio di tracciare una linea guida per il futuro, mettendo in scena le strategie migliori per tracciare una rotta verso il futuro. Noi siamo governati da un assembramento causale che ha come unico obiettivo di rimanere dentro il Palazzo. Quando c’è da scegliere tra il bianco e il nero o non si sceglie o esce fuori un improbabile grigio”.
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Trancassini è molto critico con l’attuale maggioranza. “Oggi i temi centrali, come quelli del lavoro, dell’energia, delle difficoltà delle imprese, sono sui social di Ministri e Parlamantari, ma non nella realtà. E gli italiani se ne stanno accorgendo. Fino ad oggi ci hanno detto che era irresponsabile andare a votare. Ma è esattamente l’opposto: è da irresponsabili mantenere questo quadro politico”. Ma la situazione secondo il deputato di Fratelli d’Italia, non sembra destinata a cambiare. “Pensate al turismo: tutte le aziende che vivono di turismo sono aziende che operano sul mercato mondiale. Può essere competitivo un comparto che ha il Green Pass (che non esiste in altri Paesi) e ha una limitazione del contante che non c’è nelle altre nazioni? Ma perchè io, turista o investitore estero, devo sottostare alle limitazioni italiane quando in altre nazioni ho più possibilità e meno problemi? Basterebbe parlare con gli operatori del settore”.
“Lo stato d’emergenza vale solo per lo Stato”
Quali sono le prime mosse che si possono provare a realizzare per provare ad uscire da questo stallo? “E’ paradossale che lo Stato proroghi lo stato d’emergenza e poi dica ai cittadini, come novelli Lazzaro: alzatevi e camminate. Peccato che lo Stato non è Dio e non riesce nei miracoli. Se dici a te stesso che devi prorogare lo stato d’emergenza, vuol dire che ti metti su una corsia preferenziale, con la quale puoi comprimere le libertà in grande disinvoltura e fare il bello e cattivo tempo. Ma se per lo Stato esiste l’emergenza, allora deve esserci anche per i cittadini: allora proroga la cassa integrazione, proroga la sospensione delle cartelle esattoriali e, cosa che diciamo dall’inizio, bisogna abbattere il costo del lavoro: dare premi e agevolazioni a chi assume, a chi scommette sul lavoro in un momento così. Devi dare dei segnali, altrimenti tanti troveranno più conveniente far morire le proprie aziende e poi provare a riaprirle dopo, quando la situazione sarà migliore, come fanno tante aziende cinesi già in Italia”.
Ma cosa si può fare concretamente? “Intanto basta col dire che non ci sono risorse. Basta saperle trovare. Oggi che viviamo questa situazione di enorme difficoltà, noi buttiamo nove miliardi e mezzo nel reddito di cittadinanza, che sta bene a tutti i partiti. Perchè è il punto di mediazione. Il Movimento 5Stelle lo ha fatto diventare il perno per mantenere una bandiera all’interno del quadro politico. Sembra che il reddito di cittadinanza sia ineluttabile. Una maggioranza coraggiosa lo toglie o lo dimezza e consegna i soldi ai pensionati, ai disabili, a tutti quelli che sono sulla soglia della povertà e aiuta le imprese ad andare avanti”.