Siamo sempre più dipendenti da Internet: aumentano i centri di aiuto

Con la pandemia, sono aumentati considerevolmente gli individui dipendenti da Internet. Sono 99 i centri di aiuto censiti quest’anno.

Computer © Getty Images
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Internet è diventato una parte fondamentale delle nostre vite. L’uso dei vari strumenti legati al web è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, specie a causa delle restrizioni dovute alla pandemia. Lo smartworking, la necessità di comunicare telematicamente con altre persone. L’isolamento e i tentativi di sentirsi connessi alla società, seppur in modo virtuale. Tutti questi fattori hanno contribuito ad accrescere l’uso di Internet nella società. Purtroppo, ciò ha anche comportato degli effetti negativi in alcune persone. Molti individui hanno infatti sviluppato una vera e propria dipendenza rispetto ad Internet e agli strumenti del web.

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Gli esperti sono sempre più attenti al rischio di dipendenza dal web. Dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss è infatti arrivata una mappa delle varie strutture socio-sanitarie le quali si occupano dei disturbi connessi all’uso di Internet. “Offrire agli utenti un aiuto per identificare subito il servizio più idoneo può favorire un più facile accesso alla presa in carico e al trattamento di questa dipendenza e prevenire così la cronicizzazione del disagio”. Questo il commento di Roberta Pacifici, che dirige il Centro Nazionale Dipendenze e Doping.

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La mappatura è legata al progetto del CCM “Rete senza fili: tante connessioni possibili”. I Centri di aiuto per le dipendenze censiti nell’ambito del progetto, al mese di dicembre 2021, sono 99. Parliamo di 3.500 utenti presi in carico a causa di disturbi legati all’uso del web. Le due fasce di età più a rischio sono le seguenti: 36-45 anni e 15-17 anni. Il problema potrebbe però essere più ampio, in quanto “i Servizi per le Dipendenze territoriali (i Serd) in Italia sono circa 650”. Questo è quanto spiegato da Adele Minutillo, responsabile scientifico del progetto “Rete senza fili. Salute e Internet Addiction Disorder”.

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Dei 99 centri identificati sulla mappa, 16 sono afferenti al Servizio privato sociale. I restanti 83 sono del Servizio sanitario nazionale. Il Centro Nazionale Dipendenze e Doping spiega che l’offerta non è omogenea sul territorio italiano. “La Lombardia per il Nord, le Marche per il Centro e la Sardegna per il Sud e le Isole sono le Regioni con la maggior presenza di risorse territoriali per le dipendenze da Internet”.

Riguardo l’attività dei centri, la terapia maggiormente proposta è il sostegno psicologico al paziente (93%). Al secondo posto, la psicoterapia individuale (91%). Le risorse del territorio si avvalgono di varie figure professionali, le quali offrono trattamenti integrati. Parliamo soprattutto di psicoterapeuti (29%), educatori professionali ed assistenti sociali (entrambi al 16%), medici specializzati in psichiatria o neuropsichiatria (15%).

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