Mentre si continua a combattere contro il Covid, c’è un’altra malattia che preoccupa gli esperti: “Situazione mai così grave”
Non bastava il Covid, la variante Omicron, i problemi legati alla salute e all’economia mondiale, i venti di guerra che soffiano in Ucraina. Ora, a tenere il mondo con il fiato sospeso, c’è anche il ritorno di una malattia che sembrava debellata, ma che nelle ultime settimane è tornata a diffondersi con forza e a svilupparsi in tutti e cinque i continenti: parliamo della peste suina (Psa).
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“Dal 1978, da quando mi occupo di peste suina, non ho mai trovato la situazione difficile come in questo momento; una malattia è presente in cinque continenti e oltre 50 Paesi e continua ad avanzare molto velocemente”. Il professor Manuel Sanchez-Vizcaino Rodriguez, esperto dell’Organizzazione mondiale della sanità e direttore del Laboratorio di riferimento per la Psa che infetta solo i suini domestici e selvatici, con un elevato tasso di mortalità, ha parlato della recente diffusione della malattia in un’audizione al Senato.
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Riflettori puntati soprattutto sull’Italia. Per l’esperto è fondamentale capire come sia arrivata la Psa. Conoscere come e da dove siano arrivate le carni infette per poterle controllare ed evitarne la diffusione. “Non è stata ancora fatta la sequenziazione genetica del virus in Italia – spiega Vizcaino Rodriguez- ed è ancora più importante conoscere l’origine, ossia sapere se è arrivato dall’Europa, dall’Ue o ancora dall’Asia e come se via nave o su strada. Questo per evitare una seconda infezione e fare un rigoroso programma di sorveglianza”. Secondo l’esperto “l’unica possibilità di cui disponiamo è il controllo della malattia che si può effettuare sulla base di tre singole azioni: la prevenzione precoce prima che si diffonda, il contenimento dell’area infettata e la riduzione della popolazione dei cinghiali”. Per Vizcaino Rodriguez è necessario evitare che gli allevamenti di maiali non siano nelle aree infette. L’esperto ha poi ricordato l’egregio lavoro svolto per l’eradicazione della malattia dalla Repubblica Ceca e dal Belgio da cui l’Italia potrà attingere informazioni preziose. Quanto al vaccino contro la Psa, Vizcaino Rodrigue ha detto che è in corso un progetto Ue “che sta proseguendo bene e che potrà essere commercializzato tra circa 2 anni”.