ESCLUSIVA – Serie A, Mandorlini: “Big in calo, ma tecnici senza braccino”

L’allenatore ha parlato a notizie.com commentando il passo rallentato delle squadre di testa: “Non penso sia subentrata la paura, è un momento di flessione soprattutto psicologico”. 

Classifica corta, risultati a sorpresa, finale di campionato imprevedibile. Tutte lì a giocarsi lo scudetto: Napoli e Milan a 57 punti, l’Inter due tacche sotto ma con una partita da recuperare. Il rettilineo della Serie A, salvo clamorose sorprese, sarà una corsa a tre che si chiuderà con un allenatore che conquisterà il tricolore per la prima volta in carriera. Spalletti, Pioli e Inzaghi, in Italia nessuno ha mai concluso in cima: “Se sta venendo un po’ il braccino ai tecnici? Non penso, comunque nelle rose che hanno a disposizione ci sono tanti calciatori esperti e che hanno già vinto”. Andrea Mandorlini risponde così in esclusiva a notizie.com. Gli ultimi weekend hanno segnalato un rallentamento generale in testa, le piccole hanno messo il bastone tra le ruote più del previsto: “È difficile trovare una sola spiegazione, è stato un problema diffuso un po’ per tutte. Forse c’è stato un calo generale, soprattutto a livello psicologico, visto anche il ritorno delle competizioni europee”. 

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Mandorlini sull’Inter: “Tanti calciatori hanno vinto l’anno scorso, non possono avere paura”

Andrea Mandorlini
Andrea Mandorlini ha parlato in esclusiva a notizie.com: “Non penso sia venuto il braccino alle squadre di testa” (Ansa Foto)

L’Inter sta pagando il momento di flessione dei propri attaccanti: Lautaro Martinez e Dzeko stanno segnando molto meno, questo porta ripercussioni negative ai nerazzurri. Inzaghi aveva un buon margine, poi la sua squadra ha vinto soltanto con il Venezia nelle ultime cinque giornate. Senza contare la sfida di Champions con il Liverpool, giocata bene però persa”. Per Mandorlini rimane la favorita: “Penso che abbia la rosa migliore. Nel gruppo ci sono quasi tutti i giocatori che hanno vinto lo scudetto l’anno scorso, è una cosa che fa crescere la convinzione nello spogliatoio, non credo che siano nate paure particolari”. La differenza la fanno i calciatori: “Un allenatore può incidere, far giocare bene una squadra, poi sono i giocatori a incidere. Basti pensare all’Atalanta, era quasi una schiacciasassi. Gasperini ha perso tante pedine importanti e i risultati sono peggiorati. L’identità marcata rimane, ma alle vittorie ti trascina la qualità degli interpreti”.

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