Anonymous blocca agenzie di stampa, ko siti di informazione russi

Colpite le agenzie di stampa russe Tass, Fontanka e Rbk, oltre che i quotidiani Kommersant e Izvestia e il sito di notizie Znak.ru. 

E’ iniziata la guerra di Anonymous. La nuova frontiera dello scontro tra Ucraina e Russia è proprio il mondo virtuale. Ad essere bersaglio sono i mezzi di informazione, le tv, la stampa, i social. La guerra online di Anonymous, rete di hacktivisti già ampiamente noto per attacchi informatici contro società ed istituzioni governative, si muove ora contro la Russia e ad essere colpite, oggi, sono state le agenzie di stampa e alcuni siti di informazione.

Gli attacchi sono partiti in concomitanza con l’inizio dell’invasione russa in Ucraina, il 24 febbraio, quando sul profilo Twitter è arrivato l’annuncio ufficiale di Anonymous che ha dichiarato di essere in guerra cibernetica contro il governo russo. Nei giorni successivi, la cyber-offensiva si è rafforzata, mandando in tilt i principali siti governativi di Mosca, tra cui Cremlino e Ministero della Difesa.

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L’ultimo attacco di Anonymous ha colpito le agenzie di stampa russe Tass, Fontanka e Rbk, oltre che i quotidiani Kommersant e Izvestia e il sito di notizie Znak.ru. Il cyberattacco è stato firmato dal noto collettivo internazionale di hacker e attivisti e ha colpito proprio le agenzie. Per qualche secondo, sulla homepage della Tass e degli altri media colpiti è comparso un messaggio in cui si sollecitano i russi a “porre fine a questa follia, a non inviare i propri figli e mariti a una morte certa”. Poi l’attacco finale: “Putin ci costringe a mentire”. 

L’operazione di Anonymous, annunciata con un video di oltre tre minuti diffuso sui suoi canali sociali, si chiama “OpRussia”. Nel video si rivendicano attacchi informatici contro la rete propagandistica russa e molti siti del governo di Mosca. Il sito del Cremlino stesso è oggetto di attacchi informatici, come riferito dal portavoce Dmitry Peskov alla Tass. Ouyt anche il sito del ministero della Difesa russo. Finite nell’occhio degli hacker anche l’emittente russa RT e l’azienda produttrice di armi Tetraedr, così come un’azienda bielorussa, fornitore dell’esercito russo.

In totale, il collettivo di hacker Anonymous ha rivendicato di aver reso irraggiungibili circa 300 siti internet di compagnie, banche e media statali russi.

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