In merito a quello che sta accadendo nella sua Ucraina, anche lo scrittore Yuri Andrukhovych ha voluto dire la sua e lo ha fatto con una intervista che ha rilasciato al quotidiano ‘La Repubblica’
Lo scrittore ucraino, Yuri Andrukhovych, direttamente dal proprio paese ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano ‘La Repubblica‘. Ha raccontato quello che sta vivendo lui in prima persona. I primo bombardamenti sono iniziati il 24 febbraio quando gli aerei russi hanno colpito l’aeroporto.
Dove si trova lui, però, adesso c’è una “relativa calma” rispetto ad altre zone dove si continua a bombardare ed attaccare. Sono arrivati molti profughi: Est, Nord e Sud dell’Ucraina, ma in un modo o nell’altro li stanno aiutando. Ci ha tenuto a ribadire che il popolo combatte in prima fila contro l’invasore e la solidarietà tra le regioni e molto forte.
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Mai come in questi casi il loro popolo è più unito che mai e lo scrittore spera che, in un futuro, si parli solamente una lingua: quella ucraina. Poche ore prima del primo attacco nel paese si parlava solamente il russo.
Un ulteriore attacco a Putin che, in più occasioni, ha riferito che la loro nazione non esiste. “Rinunciare al russo oggi è un mezzo di lotta“. Per tanti motivi: non solo per l’eredità sovietica e zarista, ma anche per quelli contingenti. “La lingua ucraina è un’arma contro Putin“.
Ucraina, Andrukhovych: “Russi sapranno verità e sarà la fine per Putin“
Sulla richiesta di Zelensky ed il parere favorevole della von der Leyen di entrare nell’Unione Europea, Andrukhovych ci tiene a ribadire che se il suo popolo dovesse perdere: “L’Europa intera sarà in pericolo“. Sul suo presidente: “Non ero un suo fan, ma si è dimostrato una persona coraggiosa. Gli devo le mie scuse“.
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La possibile fuga dei militari russi? “Manca la loro motivazione per combattere. Credo che in Russia inizieranno a breve le prime proteste. Non appena verrà fuori la verità su questa guerra allora il popolo sarà contro Putin e per lui sarà la fine“.