Ucraina, panico per troupe Tg1: militari Kiev fermano collegamento

Ucraina, momenti di panico per la troupe del Tg1, con a capo l’inviata Stefania Battistini. Militari di Kiev hanno interrotto bruscamente il collegamento con il programma “Uno Mattina”: cosa è successo

Panico per la troupe del Tg1
Momenti di tensione per la troupe del Tg1 (Ansa Foto)

Che la situazione in Ucraina non sia assolutamente delle migliori lo stiamo notando dal 24 febbraio quando sono iniziati gli attacchi ed i bombardamenti da parte dei russi che hanno invaso il paese. Pochi minuti fa si sono verificati dei momenti di panico per la troupe italiana del Tg1 e soprattutto per la giornalista Stefania Battistini.

Quest’ultima stava per collegarsi con l’edizione di ‘Uno Mattina‘ dal balcone della stanza d’albergo a Dnipro, nel centro dell’Ucraina, fino a quando i militari di Kiev non hanno fatto irruzione nel posto con i mitra in bella vista.

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Un soldato, dopo aver visto la giornalista in preda al panico, l’ha intimata a rientrare immediatamente nella stanza. Secondo quanto riportato le ultime indiscrezioni che arrivano dal paese pare che i soldati hanno intimato di interrompere il collegamento e la giornalista, terrorizzata, ha obbedito agli ordini rientrando nella stanza con le mani in alto. Dopo aver fornito le sue generalità, insieme a quelle dei suoi collaboratori, sono stati rilasciati ed ora stanno bene. Anche se la paura è stata tanta.

Ucraina, panico per troupe Tg1: il racconto della Battistini

Ucraina, paura per la Battistini ed i suoi colleghi
Stefania Battistini (screenshot video YouTube)

A quanto pare si tratta di una operazione per cercare di capire se ci sono infiltrati russi nell’edificio ed è per questo motivo che i soldati hanno fatto irruzione. Subito dopo sono arrivate le parole anche della giornalista: “Eravamo in camera ed abbiamo sentito delle urla, sbraitare e sbattere la porta.

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Sono entrati due agenti armati ed hanno buttato giù due nostri operatori. Di inglese non capivano nulla. Continuavano ad urlare e puntavano i loro kalashnikov alla testa dei miei colleghi. Credo che a chiamarli sta stata la direttrice dell’albergo per segnalare una attività sospetta russa, una spia“. Queste sono state le sue dichiarazioni che ha rilasciato all’Adnkronos.

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