Informazione e disinformazione, la guerra viaggia anche su questi due pericolosi binari. E a Zaporozhye è successo di tutto
Una notte da brividi. Bombe e guerriglia attorno alla centrale nucleare di Zaporozhye, la più grande d’Europa. Ci sono stati attimi di terrore e paura per aver compromesso i reattori. Tutto il mondo è stato in perenne agitazione. Ma è scambio di accuse pesanti da una parte e dall’altra, con i russi che hanno espugnato la centrale. Ed è qui che nasce il problema. Il ministero russo della Difesa lancia una pesante accusa, avvertendo che è stato “un gruppo di sabotaggio ucraino” a creare l’incendio scoppiato nella notte presso la centrale nucleare di Zaporozhye.
Secondo la dinamica ricostruita in una nota, “circa alle due di notte la pattuglia mobile della Rosgvardia (Guardia naizonale russa, ndr.) ha subito un attacco da parte di un gruppo di sabotaggio ucraino”. Un’accusa pesante che il governo ucraino ha respinto con tutte le forze, accusando a loro volta i russi che cercano di addossare le colpe ad altri.
“I militari russi sono stati attaccati”. Ma la realtà è ben altra
Il Ministero della Difesa russo rincara la dose e racconta la propria versione, anche se sembra di comodo: “Dalle finestre di alcuni piani del complesso di addestramento, che si trova al di fuori della zona della centrale, è stato aperto un fuoco violento con armi leggere contro i militari russi. In risposta le postazioni di sabotatori ucraini sono state neutralizzate con l’impiego di armi da fuoco. Il gruppo di sabotaggio ucraino in fuga ha appiccato l’incendio alla struttura“.
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Il dicastero sottolinea che il 28 febbraio le Forze armate russe hanno preso il controllo della città di Energodar, della centrale nucleare di Zaporozhye e della zona circostante. I militari ucraini di guardia alla centrale sono fuggiti. L’incendio notturno è stato attribuito dalla parte ucraina a un missile russo e da altre fonti più genericamente a “scontri tra le parti“