ESCLUSIVA – Viaggio nel mondo del teatro, il ritorno verso la normalità

Dopo mesi di profonde difficoltà e grandi restrizioni, gli spettacoli stanno tornando di nuovo in tutta Italia. Tra questi anche “Lilith, frammenti di Donna”, con l’attrice Monica Ferzi, che ha raccontato in esclusiva a Notizie.com le emozioni vissute negli ultimi due anni

Non è stato semplice, ma il mondo del teatro ha tenuto duro durante la pandemia e finalmente è riuscito a incamminarsi nuovamente verso la normalità. Lo confermano le riaperture in tutta Italia di tour e spettacoli, come “Lilith, frammenti di Donna” della compagnia Bolero che andrà in scena al Teatro di Documenti a Roma nei giorni 17, 18 e 19 marzo (ore 21). Tra le attrici che daranno vita all’evento, anche Monica Ferzi, che ha raccontato in esclusiva a Notizie.com tutte le difficoltà incontrate nel corso degli ultimi mesi e le emozioni per il ritorno in scena: “Finalmente torniamo con questo spettacolo corale che racconta la storia della donna, dalla creazione ai giorni nostri, senza ordine temporale, né limite geografico. Noi tutte interpreteremo figure di donne diverse tra loro. Ognuna, in modo differente, ha lasciato la propria personale impronta nella storia. Il 17 marzo siamo in scena, anche se in realtà, tra una chiusura e l’altra, l’ottobre scorso ho avuto modo di partecipare a un altro spettacolo. Sarà bellissimo, aspetto di sentire l’abbraccio del pubblico, la dimostrazione vera della mancanza che ora può essere colmata in quel luogo, dove, quando si apre il sipario, l’energia scorre da attore ad attore, e tra attore e pubblico, come una corrente che si propaga e si sente sulla pelle. Un filo magico. E il cuore batte forte, perché il palcoscenico è quel luogo dove per magia tutto accade“.

Teatro
Il teatro è tornato a vivere dopo mesi di difficoltà per la pandemia (Ansa)

E pensare che per Monica questo mestiere è iniziato quasi per caso: “Comincia tutto dalla fotografia. Da fotografa di scena mi sono lasciata prendere dall’emozione: la incamero, la veicolo, la trasmetto, ma aggiungo il mio sentire, il sentire dell’anima. Già componente della compagnia Bolero, nel 2016 mi trovo per caso sul palcoscenico. Non saprei definire, ma forse era lì il percorso che dovevo seguire. Attraverso lo studio del personaggio mi sono trovata in sconosciuti angoli di me. Alcuni vanno bene così, in ombra, altri invece volevano essere portati alla luce“.

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Viaggio nel mondo del teatro

Monica Ferzi
L’attrice Monica Ferzi, che reciterà nello spettacolo “Lilith, frammenti di donna”

Tante emozioni profonde, che sono chiaramente mancate nel corso dell’ultimo periodo: “La pandemia ci ha privato del contatto, ma questo in generale, anche negli affetti, non solo nel mondo dello spettacolo. E ancor di più per il teatro, dove il contatto con il pubblico è li, lo senti non poter fruire delle emozioni e della bellezza che ogni forma di Arte esprime e suscita. La pandemia, seppur con tutti gli aspetti negativi, ha rappresentato una sfida creativa, lanciata al mondo dell’Arte, non solo dello spettacolo. Abbiamo avuto quel tempo sospeso, un modo insolito, diverso, per osservarsi, interrogarsi. L’immaginazione è una fonte inesauribile e la sua elaborazione può rappresentare una strategia di resistenza e resilienza. Tramite i media e i social, però, c’è stata una straordinaria offerta, in cui ci siamo immersi nella bellezza dell’Arte tutta, che si tratti di teatro, cinema, musica, mostre e così via, come unico modo per evadere, considerato che eravamo chiusi in casa. Ma anche al pubblico credo sia mancata l’Arte. Dimostrazione lo è che come è stato possibile uscire, e si sono riaperti i siti della cultura, le persone, un po’ magari anche nell’impossibilità di viaggiare, hanno chi scoperto, chi riscoperto, e comunque tutti rivalutato le citta e i luoghi in cui abitano“.

E adesso ci si aspetta anche che da parte del governo arrivino degli aiuti per risollevarsi: “Lo spero, me lo auguro. Le parole vengono prima dei fatti, la cosa negativa è che rimangono solo parole. L’unica realtà è che le varie compagnie, come la nostra, si autofinanziano in toto. Facile capire che si parte e si finisce in perdita, sempre. Le istituzioni dovrebbero investire nella cultura, salvaguardare, tutelare, supportare e promuovere, intendo sovvenzionando e non solo parlando, ogni forma di Arte. A partire dal teatro, messo da parte a scelta di pochi, mentre invece dovrebbe essere per tutti. Dovrebbero mettere a disposizione – gratuitamente – siti culturali, teatri, centri, sale dove tenere spettacoli, luoghi in incontro. Il tutto tenendo ben presente che si tratterebbe di un investimento sulla persona, in quanto essere umano, che tornerà sotto forma di cultura e benessere, per tutti“.

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