L’annuncio da parte dell’ex Trisulti, socio di Bannon, è di quelli eclatanti: “Entreremo in politica nel Belpaese”
E’ appena uscito dal Tribunale, sono giorni che combatte la sua personale battaglia con la giustizia amministrativa e col Ministero della Cultura per avergli tolto la concessione della Certosa di Trisulti, un vecchio e prestigioso monastero situato a Frosinone che proprio il Ministero della Cultura. Lui è Benjamin Harnwell, amico e socio in Italia di Steve Bannon, che nel 2018 aveva costituito la “Dignitatis Humanae Institute“, un istituto con idee di destra e con ispirazione cattolica, una “scuola per sovranisti“, fu definita. Da luglio il monastero, che era la sede dell’Istituto, è tornato nelle mani del Ministero della Cultura.
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“Un sopruso da parte del Mibac e della sinistra – spiega con voce accalorata a Notizie.com Harnwell -, dicono che ho fatto delle irregolarità durante l’asta che poi ci ha assegnato il monastero, ma non è vero nulla e ho le prove di quello che dico, è solo un gioco politico. Qui la giustizia è roba loro, della sinistra, ma io non mi fermo e presto ci saranno novità davvero importanti”. Cerchiamo di andare a fondo, capire cosa bolle in pentola e cosa sta cercando di realizzare Harnwell con l’assistenza di Steve Bannon e non solo: “Ora ci siamo spostati a Roma, stiamo combattendo per far valere le nostre ragioni sul monastero, ma non per riaverlo, tanto lo so che non ce lo ridaranno mai Franceschini (il Ministro) e Zingaretti (il Presidente della Regione) e poi anche perché stiamo fondando un partito”.
Harnwell su Bannon e il futuro: “Il suo arresto è un atto politico. Lui in Italia? Presto”
Harnwell non si ferma e a Notizie.com spiega le sue intenzioni: “Stiamo lavorando perché vogliamo far nascere un partito, di destra e sovranista In Italia. Siamo appena all’inizio, ma presto faremo le cose per bene e ne parleremo nel migliore dei modi. E’ una cosa seria. Se ci sosterrà Steve Bannon? Ma certo, potrebbe anche venire in Italia appena chiarirà la sua vicenda negli Stati Uniti” Di sicuro non sarà semplice farlo, anche se Harnwell sembra avere pochi dubbi: “Quello che è successo a Steve Bannon è tutta una manovra politica. E va chiarito che il suo arresto non è certo legato ai fatti avvenuti a Capitol Hill ma alla sua ‘disobbedienza’ davanti alla convocazione della commissione parlamentare che indaga su quanto accaduto quel 6 gennaio”.
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Harnwell approfondisce il discorso, anche perché su quanto avvenuto due giorni fa, ne parla e ne scrive tutto il mondo, visto che si tratta dell’ex stratega di Donal d Trump: “Il problema su questa vicenda negli States, infatti nasce tutto dal fatto che Trump ha ordinato a tutti i suoi collaboratori di non collaborare né presentarsi davanti questa commissione. Ed è proprio per questo che Steve, per dare retta Trump, non si è presentato davanti alla commissione e da lì è partita l’incriminazione e l’arresto. Ma si chiarirà ogni cosa, vedrete”.