Dopo aver difeso i colori della Nazionale in campo, ha deciso di fare ancora di più: il web si commuove per la sua decisione
Nel 2002 vinse la Premier League con la maglia dell’Arsenal. Oleg Luzhny, è stato una colonna dei Gunners e della Nazionale ucraina, con la quale ha disputato 52 partite. Difensore roccioso, in patria è considerato una specie di eroe, avendo vinto ben sette scudetti con la Dinamo Kiev, che poi ha guidato anche da allenatore. Ieri ha difeso i colori gialloblu in campo, oggi con l’esercito di Zelensky. L’ex difensore ha infatti deciso di arruolarsi con l’esercito, per combattere l’avanzata delle truppe di Putin.
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In una lunga intervista rilasciata al Mirror, Luzhny (52 anni) ha parlato da leader. “Intere città e paesi vengono bombardati e distrutti. Come tutti gli ucraini devoti, sono nella nostra patria, con tutta la nostra gente per difenderla”, ha dichiarato l’ex difensore. “La situazione è molto tesa, la sirena suona tre o quattro volte al giorno, anche di notte. Le persone devono precipitarsi freneticamente nei rifugi antiaerei, le donne con bambini piccoli, che non capiscono cosa sta succedendo, sono terrorizzate”, ha dichiarato Luzhny, che ha scatenato la reazione commossa sul web dei tifosi dell’Arsenal.
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Luzhny attacca lo sport russo: “Non deve tacere”
L’ex difensore, che con la maglia dell’Arsenal ha portato a casa uno scudetto, due coppe d’Inghilterra e una Community Shield, ha spiegato la scelta di scendere in trincea. “Interi paesi vengono bombardati e distrutti, le persone rimangono senza gas, elettricità, acqua e cibo. Ma la nostra nazione è unita come mai prima d’ora. Non molliamo, tutti cercano di assistere nel miglior modo possibile“. Luzhny ha spiegato che appoggia “tutte le sanzioni” contro la Russia. “Le persone che sono coinvolte nello sport fanno parte di una nazione. Quando la nazione elegge il presidente, ha anche la responsabilità delle azioni del presidente eletto. Se tacciono, significa che supportano ciò che sta accadendo ora: l’invasione di un paese pacifico. Lo sport russo può e deve parlare con il proprio presidente per fermare la guerra”, ha concluso.