Durante la Coppa del Mondo a Doha, il ginnasta Kuliak è stato protagonista di un gesto che ha scatenato polemiche
Continua a far discutere il gesto del ginnasta russo Ivan Kuliak, che al termine della gara di parallele di Coppa del mondo di Ginnastica, in programma a Doha, si è presentato sul podio sfoggiando una Z, simbolo legato all’invasione dell’Ucraina. La Federazione internazionale di ginnastica ha aperto un procedimento disciplinare per “comportamento scioccante” e sembra intenzionata ad andare a fondo con una punizione durissima.
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Kuliak, al centro delle polemiche, ha provato a difendersi. “Volevo solo mostrare da dove vengo, tutto qui”. Queste le sue dichiarazioni dopo le innumerevoli dichiarazioni e critiche rivoltegli negli ultimi giorni. Kuliak è caduto dalle nuvole e non si capacita dell’incredibile clamore che la sua vicenda ha fatto registrare. Il ginnasta ha chiuso la sua prova al terzo posto e una volta sul podio si è presentato con una maglia in cui faceva bella mostra la ‘Z’, presente sui carri armati russi, durante l’invasione in Ucraina.
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Kuliak si è difeso: “Ci hanno detto di coprire la nostra bandiera, cosa che ho fatto. Avevano già vietato tutto il possibile – ha spiegato su Telegram l’atleta 20enne, sotto inchiesta da parte della Federginnastica – Volevo solo mostrare da dove vengo. Non ho paura delle conseguenze e non voglio fare del male a nessuno. Questa ‘Z’ sta ‘per vittoria’, ‘per la pace'”. Secondo Kuliak “gli atleti ucraini ci hanno trattato male, bisognava vederlo per crederci”. Contro l’atleta si è scagliato Jury Chechi. Il campione azzurro (vincitore delle Olimpiadi nel 1996) ha attaccato il russo: “Non conosco questo Kuliak, ma penso che la federazione internazionale debba prendere provvedimenti e sanzionarlo. Lo sport è esattamente il contrario di quello che voleva dimostrare questo ragazzo con questo gesto da imbecille. Sul divieto di gara a russi e bielorussi sono meno d’accordo – aggiunge Chechi – Ci sono sanzioni più efficaci. È un momento tristissimo, sono impotente, vorrei andare in Ucraina a dare una mano alle persone e magari ci riuscirò pure, anche se non so come fare. L’impotenza mi fa stare malissimo“.