In merito a quello che sta accadendo in Ucraina e alle pesanti sanzioni che sta ricevendo la Russia, arriva la “ripicca” da parte di questi ultimi. In merito alle loro opere d’arte che si trovano all’estero. Le rivogliono indietro
Quindicesimo giorno di combattimento in Ucraina dove i militari russi non hanno nessuna intenzione di fare un passo indietro e continuano la loro avanzata nel paese orientale. Questa decisione, messa in atto lo scorso 24 febbraio, ha fatto infuriare non poco l’Unione Europea che ha deciso di sanzionare pesantemente la nazione di Putin. In merito a questa vicenda, però, è partita la ripicca, il dispetto (chiamatela un po’ come vi pare) da parte degli stessi russi che intendono riavere indietro quello che gli appartiene.
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In questo caso ci stiamo riferendo alle opere d’arte che si trovano in altre parti del mondo. Ad annunciarlo ci ha pensato direttamente il museo Ermitage di San Pietroburgo. In particolar modo chiede la restituzione delle mostre che si trovano a Palazzo Reale di Milano e alla Gallerie d’Italia. In merito a questa decisione anche il ministro della Cultura, Dario Franceschini, non si è affatto opposto visto che quando un proprietario chiede la restituzione bisogna accettare. Nel frattempo sono state sospese, con effetto immediato, tutte le attività che riguardano il nostro paese e la Russia.
Ucraina, Russia chiede indietro opere d’arte all’estero
Queste le parole da parte del direttore del museo di San Pietroburgo, Mikhail Piotrovsky: “Tutti i prestiti devono essere restituiti dall’estero alla Russia“. Una lettera che è arrivata al direttore del Palazzo Reale a Milano, Domenico Piraina e al presidente di Skira, Massimo Vitta Zelman.
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In particolar modo stiamo parlando de “Tiziano e l’immagine della donna“, “Giovane donna con cappello piumato” e “Giovane donna con vecchio di profilo” di Giovanni Cariani. A Roma, invece, si discute della restituzione della ‘Giovane donna‘ di Picasso. Annullata l’esposizione, in programma il 15 maggio, di ‘Pablo Picasso Giovane donna 1909‘.