Maurizio Boni, generale di Corpo d’armata, intercettato dalle pagine de La Verità, dice la sua sul conflitto russo-ucraino
C’è una guerra che, in Ucraina, si combatte con armi e missili. Palazzi distrutti, ospedali presi d’assalto, strade ridotte in macerie. Del Paese, ormai, non rimane più nulla se non dolore e i segni di un crimine efferato contro l’umanità. C’è anche un’altra guerra che, parallelamente, si combatte. E’ quella delle fake news, delle notizie contrastanti che arrivano per poi essere smentite dopo poco. Oppure, di quelle date per certe da una parte ma non dall’altra.
E’ il caso dell’ospedale di Mariupol, dove hanno perso la vita donne e bambini, additato dai russi come una base militare delle forze ucraine. Ma, rispondono dalla parte lesa, non è affatto così. I russi non fanno altro che violare gli accordi, attaccando là dove non possono o non dovrebbero. Non sono solo le basi militari ad essere sotto attacco. Ci sono anche i civili. Quando si fermerà Putin? Non adesso, secondo William Burns, direttore della Cia, che non ha molti dubbi: il presidente russo è pronto per lanciare un assalto finale e, tra non molto, si preparerà a moltiplicare gli attacchi.
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Anche Maurizio Boni, generale di Corpo d’armata, intercettato dalle pagine de La Verità, crede che il conflitto possa durare: “Non credo che tutto stia andando per il meglio, poiché i russi contavano di far capitolare il governo di Kiev in breve tempo. Per questo hanno impiegato forze di limitata entità sulle quattro direttrici di attacco principali, con capacità operative oltremodo differenti. La resistenza incontrata ha creato non pochi problemi logistici, che hanno contribuito a rallentare il ritmo dell’operazione”, sostiene Boni secondo cui, in ogni caso, le forze russe non sono spacciate.
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Un nuovo fronte sul quale si potrebbe agire è quello dell’aviazione: “Il sistema di difesa dell’esercito ucraino è ancora attivo e ben disperso sul territorio del teatro di operazioni. Questo giustifica l’impiego limitato delle forze aerospaziali russe”. Boni ricorda che, tra il 2009 e il 2020, Mosca ha acquisito almeno 450 nuovi velivoli ad ala fissa e migliaia di droni: “Un potenziale enorme. Tutto dipende dai negoziati. E’ possibile che venga definita una priorità delle città sulle quali intensificare le azioni militari. Kiev sarà una di queste. L’effetto principale causato dai russi è far fuggire i civili verso l’occidente causando pressione politica sui paesi che appoggiano il governo di Kiev”.