Basta leggere con attenzione l’ultimo Dpcm per capire che le preoccupazioni lanciate dalla Meloni erano vere
“Con quale coraggio il governo continua a sostenere quest’inutile e dannosa misura, che colpisce la libertà di ognuno di noi e la nostra economia, mentre il resto del mondo ha abbandonato, o quasi, ogni genere di restrizione? Il Green Pass non va esteso: va eliminato totalmente. Subito”. Così Giorgia Meloni, nei giorni scorsi, aveva commentato le indiscrezioni, riportate dal giornale La Verità, che ipotizzavano il ricorso ad una sorta di Green Pass eterno.
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Sulle pagine del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, veniva specificato che “passato sotto traccia, il dpcm del 2 marzo rende il certificato verde valido 540 giorni dalla dose di richiamo Scaduti i quali sarà emesso un altro documento, di uguale durata. Ma i rinnovi potranno diventare perenni”. Su questo articolo e sulla nota successiva della Leader di Fratelli d’Italia, si era scatenata una bufera. Qualcuno aveva messo in dubbio la reale portata di questa notizia. Ma dalle pagine della Gazzetta Ufficiale è arrivata la conferma: il Green Pass non solo non verrà eliminato, come è già accaduto in Romania, o come sta per avvenire in Francia; si è studiato un modo per farlo arrivare almeno fino al 2025.
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Nell’articolo 1 (comma B) del Dpcm del 2 marzo, si legge infatti: “In caso di somministrazione la dose di richiamo, successivo al ciclo vaccinale primario, la certificazione verde covid-19 ha una validità tecnica, collegata alla scadenza del Sigillo elettronico qualificato, al massimo di 540 giorni. Prima di detta scadenza, senza necessità di ulteriori dosi di richiamo, la PN-DGC emette una nuova certificazione verde covid-19 con validità tecnica, di ulteriori 540 giorni, dandone comunicazione all’intestatario”.
Altro che abolizione. Altro che ritorno alla normalità. I possessori del Green Pass vedranno il loro certificato rinnovarsi per 1080 giorni (praticamente tre anni). Perchè si è arrivati a tanto? Perchè si è resa necessaria questa modifica? Come si può prevedere che nei prossimi tre anni il Covid torni ad essere talmente dirompente da rendere necessaria la certificazione? E soprattutto, se verrà automaticamente rinnovata (anche in assenza di nuovi vaccini) a cosa servirà? Cosa accadrà dopo il 2025? Si rinnoverà ancora? Domande alle quali nessuno, almeno per ora, è stato in grado di rispondere.