Protagonista insieme a Pierfrancesco Favino del film Corro da te, Miriam Leone si è mostrata sui social con un outfit che non ha lasciato indifferente i fans. La prima della pellicola è stata presentata nei giorni scorsi a Roma e per l’occasione l’ex Miss Italia ha indossato un tubino in latex azzurro della maison Versace. Trasformista, non ancorata ad un unico stile il look scelto da Miriam Leone è decisamente oltre il glam e perfetto.
Miriam Leone è in dolce attesa? La foto alimenta i sospetti
L’attrice, che in Corro da te racconta la storia di una ragazza disabile in modo ironico ma senza perdere di vista il messaggio che bisogna dare, si è prestata agli scatti dei fotografi con immenso piacere mostrandosi bellissima e sorridente insieme al co- protagonista del film, il bravissimo Pierfrancesco Favino. La Leone ha condiviso sul suo account Instagram alcune immagini del look scelto, immagini che hanno ricevuto in poche ore tantissimi commenti positivi, anche se qualcuno non ha potuto fare a meno di insinuare che la modella possa essere in dolce attesa.
Del resto Miriam Leone si è sposata in gran segreto lo scorso 21 Settembre con Paolo Carullo, quindi la gravidanza potrebbe essere in programma. Inoltre i due dopo le nozze hanno trascorso la luna di miele alle Maldive, location paradisiaca per due neo sposi novelli. Per il momento Miriam Leone non ha rilasciato nessuna dichiarazione ma c’è da dire che per mesi ha provato a nascondere anche il matrimonio, sgamato poi dal gossip:“L’ho letto e ho smentito. E lo hanno letto tutti i miei amici e parenti. Ho ricevuto una valanga di telefonate di gente offesa perché non era stata né invitata né informata”.
Miriam Leone, la disabilità e l’amore
Miriam Leone è fiera di aver preso parte al film Corro da te, una pellicola ironica ma fatta con tanta passione. Per l’ex Miss Italia raccontare la disabilità con gli occhi dell’amore è stato importante e spera che anche il pubblico capisca il messaggio.
Il nuovo film di Riccardo Milani è una commedia, ma anche un modo fronteggiare i finti pietismi e dare alla disabilità quello spessore ironico e leggero che merita di essere raccontato.
