Non solo la pasta, a rischio anche la produzione della carta igienica e dei tovagliolini. A lanciare l’allarme ci ha pensato direttamente il direttore generale di ‘Assocarta’
La guerra che si sta verificando in Ucraina sta causando non pochi problemi anche nel nostro paese. Negli ultimi giorni si sta parlando dell’assurdo aumento da parte della benzina, ma ci sono altri settori che stanno per andare in forte crisi. Dopo la carta da stampa, adesso, è il turno della carta igienica e dei tovaglioli di carta.
In un primo momento l’aumento del costo dell’energia e adesso la mancanza da parte del legno che arriva dalla Russia, Ucraina e Bielorussia possono bloccare le grandi aziende del settore. Un settore importante nel nostro paese visto che ci lavorano più di 20mila persone. Si registrano ben 18mila imprese.
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Basti pensare che l’uno per cento del nostro Pil, pari a 22 miliardi di euro, può essere attribuito ad un comparto che potrebbe rappresentare un pilastro importante della nostra economia. A voler lanciare l’allarme ci ha pensato il direttore generale di ‘Assocarta‘, Massimo Medugno che ha voluto rilasciare una intervista al ‘Corriere della Sera‘.
Ha affermato che neanche nel periodo del lockdown forzato il settore non si è mai fermato, ma adesso i costi di produzione sono notevolmente aumentati. Basti pensare che uno dei settori più importanti coma la ‘Progest‘ ha fermato la produzione di tutta la carta per uso domestico. Quando riprenderà? Ancora non si sa.
A rischio produzione della carta
Quali possono essere le soluzioni in merito? Si potrebbe andare verso la strada che porta al biometano. Un beneficio immediato, invece, potrebbe riguardare le aziende che stipulano contratti a lungo termine per il gas nazionale.
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Un avviso anche al popolo italiano: non è assolutamente da escludere che, a partire dai prossimi giorni, sugli scaffali potrebbero esserci pochi rifornimenti di carta igienica e tovagliolini. Proprio come si è visto per quanto riguarda la pasta, l’olio e la farina che sono andati a ruba negli ultimi giorni per il presunto sciopero da parte degli autotrasportatori (poi revocato).
