La Ministra Cartabia in Commissione Giustizia sullo stato di attuazione del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza
Cosa ci attende nel 2022? “L’insediamento del governo è stato caratterizzato sin dall’inizio dalla scrittura e dal perfezionamento del piano del Pnrr, che si innestava su un lavoro già svolto dal precedente governo. Da lì, il Ministero della Giustizia è partito per proporre una serie di interventi e progetti alla Commissione”, ha esordito Cartabia.
“La Commissione europea, per erogare i fondi legati al Piano, chiede una serie di riforme strutturali in vari settori, tra cui la giustizia. Non chiede soltanto l’approvazione delle riforme, ma anche il conseguimento di obiettivi specifici. Le riforme sono precondizioni per raggiungere obiettivi in termini di efficienza soprattutto della giustizia. Interventi importanti sono importanti sotto diversi profili: tutela dei diritti dei cittadini, produttività ed efficienza della giustizia, ricadute economiche che tutto questo ha sull’economia”, ha proseguito Cartabia.
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Tra gli obiettivi fissati dalla Commissione europea per il 2026 c’è l’abbattimento del 40% della disposition time del processo civile, del 25% in quello penale e del 90% dell’arretrato. Obiettivi ambiziosi con benefici in prospettiva molto significativi. In particolare, per il settore giustizia, il Pnrr prevede investimenti totali di 2 miliardi e 827 milioni di euro. “Per l’ufficio del processo l’impegno finanziario è di 2 miliardi e 282 milioni, il secondo pilastro di investimenti è quello per la transizione digitale, per la digitalizzazione dei fascicoli, di 83,5 milioni. Poi l’elaborazine di nuovi strumenti di analisi dei dati, i data lake, con un impegno di circa 50 milioni. Per la riqualificazione del patrimonio immobiliare l’investimento è di 412 milioni”, ha detto la ministra della Giustizia.
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Entro il 2022 , la pietra miliare da rispettare è la riforma della giustizia tributaria. Sulla riforma del Csm sono “stati presentati vari subemendamenti delle forze politiche. Nei prossimi giorni e settimane arriveremo ad un punto. Pur non essendo menzionata tra gli obiettivi da perseguire entro il 2022 dal Pnrr la riforma è tuttavia complementare perché prevede sistemi di monitoraggio e perfezionamento dei corsi di aggiornamento magistrati”. Vari gli investimenti: ufficio del processo, transizione digitale ed elaborazione di nuovi strumenti d’analisi dei dati e riqualificazione dell’edilizia, per un importo totale pari a 2,837 miliardi di euro. Al via anche i concorsi per l’Ufficio del processo: entro aprile si punta a concludere tutte le immissioni in ruolo. Ma nel frattempo, ha chiarito, “giovani giuristi sono già al lavoro tanto in Cassazione che negli Uffici distrettuali dei territori”.