Giovanni Ricci, figlio di uno dei carabinieri morti nell’agguato di via Fani, a ‘Notizie.com’: “Mio padre era una persona buona e al servizio di tutti”.
Oggi sono 44 anni dall’agguato di via Fani, nel quale Aldo Moro fu rapito dalle Brigate Rosse e i suoi cinque uomini furono uccisi. La redazione di Notizie.com ha contattato Giovanni Ricci, il figlio di uno dei carabinieri morti il quel tragico 16 marzo 1978.
“Il ricordo di quel giorno è indelebile – ha detto ai nostri microfoni il figlio dell’appuntato Domenico Ricci – oltretutto in quel periodo c’erano tanti ragazzi e poche classi scolastiche così si facevano i doppi turni e io dovevo andare pomeriggio. Quindi quei momenti li ho vissuti da casa e in diretta subito dopo la chiamata di una amica di mia madre“.
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“Le prime notizie sul rapimento le sentimmo alla radio – ha aggiunto – e da quel momento fu un riempirsi della casa di amici e parenti. Alle 12:30 arrivò un generale dei carabinieri e ci diede la notizia della morte di mio padre“.
Giovanni Ricci sul padre: “Lavorava con Aldo Moro da quasi 18 anni”
In questa intervista Giovanni Ricci ci ha parlato anche di suo padre: “Era una persona molto buona, sempre al servizio di tutti e non solo dello Stato. Era caritatevole e amorevole verso gli altri. Lavorava al fianco di Aldo Moro da quasi 18 anni“.
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Non poteva mancare un ricordo di Aldo Moro. “Lo incontrammo un paio di volte sulla spiaggia di Terracina dove lui aveva casa – ha detto Giovanni Ricci ai nostri microfoni – era una di quelle persone talmente precise che passeggiava sulla spiaggia magari a piedi scalzi però aveva sempre giacca, cravatta, camicia e pantaloni lunghi. E questo perché, come lui precisava sempre, un uomo dello Stato deve avere rispetto dei cittadini. E una delle prime volte che lo vedemmo ci disse anche: ‘Siate sempre bravi ed onesti come lo è vostro padre‘”.