L’ex attaccante, protagonista di una rete indimenticabile in una stracittadina: “Ricordi indelebili a 25 anni di distanza”
“Il derby è una gara che non potrà mai essere come le altre. E’ una sfida sentita, che regala emozioni e che porta chi scende in campo a dare più del 100%”. Igor Protti ha legato il suo nome ad una rete segnata nei minuti finali della stracittadina del 4 maggio 1997. Un gol festeggiato con il trenino sotto la curva sud. “Il derby ho iniziato a giocarlo la prima volta che ho messo piede nella capitale. Appena arrivato la prima cosa che ti chiedono i tifosi è: ‘o, me raccomando er derby’. Io sono partito dalla panchina, ma quello che è successo dopo è stato indimenticabile”.
La Lazio è sotto di un gol, segnato da Balbo nel primo tempo, ed è rimasta in dieci per l’espulsione di Favalli. “Zoff mi dice di entrare. All’ultimo minuto succede qualcosa di incredibile: Casiraghi che va al cross, lui che era sempre abituato a stare al centro dell’area; Rambaudi che colpisce di testa verso di me. Calcolate che in tutto l’anno avrò visto Roberto colpire il pallone con la testa solo in quell’occasione: io mi sono ritrovato nel posto giusto, ed ho segnato un gol importantissimo. Il trenino? Niente di preparato. Mi è venuto spontaneo. Figurati se puoi preparare una cosa così. La Lazio poi ci ha fatto la campagna abbonamenti con la foto della mia esultanza”. Protti capisce subito l’importanza della rete segnata: “Se ancora oggi, a distanza di 25 anni, mi chiamate per ricordarlo, vuol dire qualcosa”.
La stracittadina di oggi assume un valore importante. “Il derby è sempre importante, ma quello di quest’anno vale davvero il primato cittadino, visto che le due squadre sono divise da pochissimi punti. In più entrambe sono in lotta per un posto in Europa. Non so chi ci arriva meglio. Dico solo che Lazio e Roma hanno due ottimi attaccanti, come Abraham e Immobile. I numeri parlano chiaro e fanno capire quanto siano importanti per i due tecnici”.