Casi in aumento: torna l’obbligo delle mascherine

Alla luce delle ultime rilevazioni e con i casi in aumento, si sta pensando a nuove e più stringenti limitazioni. Un ritorno al passato

Mentre alcuni Paesi stanno tornando alla normalità, abolendo le restrizioni e soprattutto l’uso del Green Pass, ci sono alcuni Stati che sono stati protagonisti di dietrofront piuttosto netti. Alla luce della situazione attuale e dell’aumento dei contagi, ci sono Governi che stanno studiando una sorta di ritorno al passato. Scelte che hanno già scatenato polemiche a non finire.

Casi in aumento e ritorno alle mascherine – Ansa –

Non bisogna andare troppo lontano dall’Italia, per trovare una situazione di grande difficoltà. Dall’Austria arrivano infatti notizie preoccupanti, che non fanno altro che aumentare l’allarmismo. Il governo austriaco sta infatti valutando l’idea di ripristinare dell’obbligo della mascherina in tutti i contesti al chiuso. Il quotidiano Der Standard, parla di una decisione già presa e che potrebbe essere ufficializzata già in serata, o al massimo entro la fine del weekend. Le regole in Austria erano state modificate pochi giorni fa. Dal 5 marzo la mascherina serve solo nei supermercati, nelle farmacie e sui mezzi pubblici. Vienna non aveva invece revocato l’obbligo.

La task force ha sollecitato provvedimenti più incisivi, visto che l’incidenza settimanale e’ in costante aumento (oggi 3533), come anche la pressione sugli ospedali. A causa della forte carenza di personale sanitario il land Bassa Austria consente anche ai positivi di lavorare su base volontaria dopo cinque giorni di quarantena e 48 ore senza sintomi. Secondo la stampa austriaca, se la situazione dovesse peggiorare, la task force (molto simile al nostro comitato tecnico scientifico) avrebbe già in mente nuove e più imponenti restrizioni, tra cui anche un mini lockdown. Ma le proteste che si sono scatenate sui social e nell’opinione pubblica, impone la massima cautela. Anche l’Italia guarda con attenzione l’evoluzione della situazione austriaca. “Mai abbassare la guardia”, aveva detto Pregliasco nei giorni scorsi. Chissà cosa penseranno al Cts, dopo le decisioni prese in Austria.

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