Un video girato per le strade della città statunitense della Pennsylvania mette in luce le profonde contraddizioni del pensiero economico di ispirazione liberista connesso al processo di unificazione dei mercati. Una soluzione che presenta innegabilmente dei vantaggi, ma che può portare con sé anche delle pericolose controindicazioni
Non è tutto ora ciò che luccica. E non è nemmeno così scontato che il modello di globalismo che gli Stati Uniti vorrebbero esportare in tutto il mondo sia la soluzione migliore per l’esistenza. Si tratta di quel pensiero economico di ispirazione liberista direttamente connesso al processo di unificazione dei mercati tanto in voga soprattutto nell’ultimo periodo, base fondamentale dello stile di vita a stelle e strisce. Un orientamento che indubbiamente presenta dei vantaggi, ma che al tempo stesso, come ogni cosa, assume anche degli altrettanto evidenti risvolti negativi. Già, perché chi è stato almeno una volta in America lo ha potuto notare con i propri occhi, osservando da vicino due facce diverse (se non opposte) della stessa medaglia. Due parossismi che convivono a pochi passi l’uno dall’altro.
Basta prendere ad esempio New York, dove alla magnificenza e all’imponenza di Manhattan e i suoi grattacieli, l’Empire State Building, la Statua della Libertà, le strade curate, Central Park e tutte le altre mete turistiche principali, si contrappone la realtà che si trova allontanandosi di pochi metri dalla zona centrale. E non si parla in questo caso della “periferia” più lontana della Grande Mela, quindi i rinomati distretti del Bronx o e del Queens (anche se è impressionante vedere il dislivello tra la qualità della vita tra questi e la zona più viva della più grande città americana), ma del cuore stesso di New York. È sufficiente allontanarsi di qualche centinaia di metri dal centro per vedere immagini di degrado che poco hanno a che vedere con l’immagine da città delle meraviglie illustrata prima.
Le immagini di Philadelphia
E un esempio di questo forte contrasto è poi la città di Philadelphia, in Pennsylvania, che è stato messo in luce grazie a una sorta di video-documentario pubblicato su YouTube con il titolo ‘Streets of Philadelphia,” True story” on a rainy day’. In questo si può vedere l’autore della clip girare normalmente e in pieno giorno per la città statunitense che ha fatto da cornice ai film di Rocky Balboa e inquadrare momenti di vita quotidiana. Questi mostrano l’esatta dimensione di cosa significhi l’antinomia anticipata sopra. Persone completamente fuori di loro, sotto effetti di alcool o stupefacenti, che crollano da un momento all’altro cadendo a terra, prostitute visibilmente poco lucide ai lati della strada, lunghe file di elettrodomestici di dubbia provenienza posizionati fuori dai negozi sui marciapiedi, strade completamente ricoperte di sporcizia, accampamenti improvvisati sotto i cavalcavia e così via. Tutto questo nell’indifferenza totale dell’altra vita, quella “normale”, che procede spedita in parallelo senza curarsi minimamente di tutto questo, convivendoci semplicemente. Insomma, non è tutto ora ciò che luccica. Anche in questo caso la medaglia ha sempre due facce. E queste, a volte, sono profondamente in contrasto tra di loro.