Il senatore della Lega Nord chiarisce la sua posizione: “Il nostro compito è lavorare per la pace e parlare con entrambi, non ci sarò perché sono in missione non per altro”
E’ uno che non ha paura di dire quello che pensa, se c’è una cosa che gli dà fastidio, la dice senza fronzoli o filtri. E’ chiaro come le idee che porta avanti e non ha certo timori di confrontarsi il senatore della Lega Nord Simone Pillon anzi, ma su questo collegamento che ci sarà a Montecitorio con il premier ucraino Zelenski non nasconde i suoi dubbi. Da come parla non sembra avere nulla contro il presidente dell’Ucraina, ma vorrebbe che l’Italia cercasse di parlare con entrambe le parti per essere un interlocutore privilegiato perché, a suo modo di vedere le cose, il nostro paese deve sfruttare la possibilità di “lavorare sempre e comunque per la pace“.
Si è parlato molto in queste ore della polemica scatenata sull’opportunità o meno di fare questo collegamento e di diversi senatori che non vogliono partecipare per polemica e dubbi sull’opportunità di fare questo video-collegamento. E Pillon figurerebbe tra questi, anche se a Notizie.com specifica: “Allora, resto dubbioso e perplesso sulla possibilità di fare o meno questo collegamento, ma perché dovremmo lavorare su entrambi i fronti per la pace. E comunque sarò assente a Montecitorio non perché non voglio ascoltare Zelenski, ma perché sono in missione a Londra per una cosa programmata da tanto tempo visto che ci sarà la nascita della fondazione dedicata a Tafida Raqeeb (la bambina inglese che nel 2020 arrivò in coma al Gaslini di Genova da Londra dove i medici volevano staccare la spina, una storia nota), e ci tengo tanto“.
Pillon non sarà l’unico a mancare, anche se è l’unico giustificato
Ad ogni modo, il senatore Pillon non sarà l’unico assente durante il collegamento con Zelesnki. Oltre a lui ce ne saranno diversi di senatori e deputati che vogliono disertare l’aula, anche se il senatore della Lega Nord è l’unico giustificato perché fuori in missione da parlamentare. Oltre al senatore della Lega Nord, c’è Enrica Segneri del M5S, non nasconde quanto possa essere “inopportuno” l’intervento di Zelensky, soprattutto in un momento così delicato per l’Italia. Anche Veronica Giannone, ex pentastellata ora in organico a Forza Italia: “Per me non va bene, ma non sono tra quelli che dicono: allora venga anche Putin, questo no“.
Ad essere assente e ad annunciarlo anche la senatrice del Misto, pure lei ex grillina come la Giannone, Bianca Laura Granato. Altri ci stanno pensando, alcuni non dicono nulla e meditano l’assenza in extremis. Matteo Dall’Osso, altro ex M5S ora in FI, spiega: “Sono orientato a non andare perché si dà visibilità solo a una parte. Anche Putin o qualcuno della Russia in Aula? Beh, chi lo chiede fa bene!“