In Ucraina la guerra continua senza sosta. Città assediate, morti che aumentano e nessun accordo all’orizzonte
“Siamo a un bivio, e comunque ci toccherà pagare“. Titola così, Alessandro Sallusti, l’editoriale di questa mattina apparso sulle pagine di Libero. Il riferimento è alla guerra in Ucraina , un conflitto sanguinario che ormai sembra senza via d’uscita.
Giorno dopo giorno aumentano i morti, i missili e le bombe nemiche continuano a distruggere ciò che è rimasto in piedi. Delle città ucraine rimane ormai solo qualche traccia e la sofferenza dilaga in un territorio raso al suolo. Siamo al 27esimo giorno di guerra, una guerra che sembrava poter avere la forza di durare qualche giorno. E invece è andata avanti più del previsto e i tentativi di accordo sembrano essere ad un punto morto. Proprio questa mattina sono arrivate le parole di Vladimir Zelensky alla Camera, che suonano come un grido disperato di aiuto. “Siamo al limite”, ha detto il presidente ucraino chiedendo più aiuto all’Occidente. Un’Occidente che risponde a suon di sanzioni: ma basteranno?
“A noi non è concesso – scrive Sallusti – di chiamarci fuori e andare avanti come se nulla fosse non perché siamo servi dell’America, come qualcuno sostiene, ma perché facciamo parte di precise alleanze politiche, economiche e militari senza le quali non saremo quello che siamo, né potremmo essere in futuro nulla di meglio o più vantaggioso”. Insomma, abbiamo bisogno della rete che sta supportando l’Ucraina e non possiamo tirarci fuori né rimanere a guardare.
I Paesi europei, insegnano le grandi crisi finanziarie e le guerre passate, si salvano se operano all’unisono nel più ampio contesto internazionale. Se la storia arriva un bivio – e sembra esserci – occorre scegliere quale delle due strade prendere, sapendo che entrambe saranno in salita. Se alzassimo un muro? I problemi sarebbero ben altri. Intanto, il presidente ucraino Zelensky è tornato ad affermare la necessità di un incontro tra lui e il presidente russo Vladimir Putin, per arrivare ad un accordo che ponga fine alla guerra. “Credo che in questo momento senza un mio incontro con il presidente della Federazione Russa, e lo ripeto e lo propongo da diversi anni, credo che senza questo incontro non capirò davvero a cosa sono pronti per fermare questa guerra“, ha detto Zelensky in un’intervista con le televisioni pubbliche. Ma, d’altra parte, non sembra esserci volontà. E le bombe continuano a cadere.