L’ex direttore del Corriere dello Sport ha parlato a notizie.com: “Nella Capitale ormai si abbassano le aspettative e quindi ci si accontenta di poco. Per me sarà una stagione da 6 o 6+ anche in caso di trionfo in Europa. Il club giallorosso deve puntare più in alto”.
Il senso del suo discorso: ormai ci si accontenta troppo. Le conseguenze del derby: esaltazione sponda giallorossa, depressione biancoceleste. Alla fine, oltre al risultato che premia la Roma, rimane una classifica che non può soddisfare nessuna delle due squadre.
La redazione di notizie.com (intervista di Enrico Camelio) ha intervistato in esclusiva Alessandro Vocalelli, ex storico direttore del Corriere dello Sport: “È proprio così, a Roma ci stiamo abituando ad abbassare l’asticella delle aspettative, così poi siamo tutti contenti di quello che succede…”. Le ambizioni si stanno colpevolmente smorzando: “Non è così che deve ragionare chi chiede alle due società di puntare a obiettivi diversi. Roma e Lazio, tra prima e dopo il confronto diretto, si sono scambiate soltanto il posto in classifica. I traguardi nazionali e internazionali purtroppo non appartengono ai due club”. Il punto sui due allenatori: “Da Mourinho e Sarri ci si aspettava di più, non c’è dubbio. Vedo invece chi tiene una posizione da inizio stagione a prescindere da ciò che abbiamo visto di partita in partita”.
Vocalelli: “La Roma ha tanti ottimi giocatori, ma un solo potenziale fuoriclasse”
Per Vocalelli la Conference League non può giustificare un eventuale entusiasmo a fine maggio: “Non è una competizione che può giustificare certi commenti o giudizi. Ho sentito parlare di stagione storica in caso di trionfo in Conference, ma è innegabile che sia la Serie C d’Europa. Non c’è nemmeno il Var. Basta vedere chi partecipa, il Leicester è una delle favorite eppure è a metà classifica in Premier League. Questi livelli non devono appartenere alla Roma, un club che per storia deve invece puntare alla Champions. Per me, anche in caso di vittoria in Conference, sarebbe una stagione da 6 o 6+”. Gli aspetti mediatici hanno distolto lo sguardo dal lato tecnico: “Ci sono state troppe polemiche sul valore della rosa e degli arbitri, l’aspetto tecnico finora è stato insufficiente. Situazione Zaniolo? La Roma ha dei buoni giocatori, altri ottimi, ma un solo potenziale fuoriclasse ed è Zaniolo. Non lo è ancora, però è l’unico che può diventare una stella internazionale. Chi lo discute fa un favore alle pretendenti che possono inserirsi… Può anche stare fuori una partita o due per motivazioni tattiche, comunque il futuro della Roma deve nascere con lui come punto centrale della squadra”.