Putin passa all’attacco: incriminato il primo giornalista

Si tratta di un ex deputato. E’ il primo colpito dalla nuova legge sulla censura: ora rischia fino a quindici anni di carcere

La legge sulla censura inizia ad abbattersi sulla Russia e a fare le prime vittime. Nei giorni scorsi Vladimir Putin aveva annunciato una nuova legge, destinata a colpire chi (secondo il Cremlino) diffondeva notizie false. Contestualmente venivano oscurati anche i più importanti social network, rei di diffondere le notizie sull’occupazione russa in Ucraina. Oggi è arrivato il primo provvedimento ufficiale.

Putin e il primo giornalista incriminato

Le autorità investigative russe hanno aperto un procedimento penale contro il noto giornalista ed ex deputato Alexander Nevzorov (63 anni) sulla base della legge recentemente approvata che punisce con pene fino a 15 anni di reclusione la diffusione di cosiddette “notizie false” relative alle attività delle forze armate. Lo riferiscono diversi media indipendenti.  Secondo il Comitato, citato da Interfax, Nevzorov “ha coscientemente pubblicato false informazioni di un attacco deliberato delle forze armate russe su una clinica ostetrica a Mariupol sulla sua pagina Instagram e su un canale Youtube”. “Le pubblicazioniaggiunge l’autorità inquirenteerano accompagnate da fotografie non autentiche di civili feriti nell’attacco tratte da media ucraini”.

“Se vedo la guerra, la chiamo guerra”

L’attacco russo all’ospedale ucraino aveva portato allo sdegno unanime di tutto il Mondo e alla rabbia di Zelensky, che aveva parlato di “un atroce attacco delle truppe russe” e di un vero e proprio “crimine di guerra”. Le immagini dell’ospedale di Mariupol avevano fatto il giro del mondo ed erano state pubblicate anche dalle testate internazionali. Prima di Nevzorov il competente Comitato investigativo aveva avviato analoghe procedure penali nei confronti di almeno altre sei persone. Nevzorov  continua a twittare nonostante il blocco dei social network nel suo Paese, sempre con messaggi critici verso il governo di Mosca. “Vedo una guerra, la chiamo guerra. E non solo una guerra – ha scritto – ma criminale e schizofrenica, che alla fine distruggerà la Russia”.

 

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