Ucraina, la prima intervista di Zelenksy in italiano: “Ecco cosa vi chiedo”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenksy ha rilasciato la prima intervista ad un giornale italiano, ed è categorico: “La guerra lampo di Putin è fallita”. 

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(Ansa)

L’intervista è stata rilasciata al quotidiano La Repubblica da una località segreta in Ucraina. Lo scenario tratteggiato, degli ucraini che “abbattono le bandiere russe sotto i proiettili”, è devastante.

In un mese di conflitto Zelenksy si è guadagnato il titolo di leader della resistenza ucraina, ma il resoconto non è certo di quelli per i quali festeggiare. “La nostra nazione è devastata, intere città come Hostomel, Volnovakaha e Bucha semplicemente non esistono più, le hanno spazzate via”, è la presa d’atto del presidente ucraino, che non nega come oltre a queste “la perdita più grande che subiamo sono le persone”. 

L’occasione dell’intervista porta Zelenksy a domandare alla Nato mezzi di difesa, a ringraziare Draghi per il suo “desiderio di vederci entrare nella Ue” e Papa Francesco per le sue preghiere. “Combatteremo tutti fino all’ultimo”, ha affermato con piglio deciso. Insomma, non solo portavoce della resistenza ucraina ma anche della volontà di “proteggere l’Europa intera da un’aggressione più grande”.

Cosa ha detto Zelenksy al quotidiano La Repubblica

Dal punto di vista militare, Zelenksy ha spiegato che se i piani della Russia immaginavano la conquista del territorio ucraino in pochi giorni, 48 o 72 ore, magari senza nemmeno dovere arrivare davvero a uno scontro, questi non hanno di certo trovato riscontro nella realtà dei fatti. Da qui la constatazione che la Guerra Lampo immaginata da Putin è “fallita”. 

“Ovunque gli ucraini dimostrano un’impressionante forza d’animo, che resiste al potere di armi, missili e attacchi aerei“, ha affermato a La Repubblica, ricordando tuttavia che “abbiamo tutti bisogno di pace”, e che di conseguenza l’Ucraina è pronta a discutere “i termini del cessate il fuoco, ma non a subire ultimatum”.

Dall’Italia, Zelensky si aspetta sostegno e che faccia “pressione sull’aggressore”, ad esempio aumentando “le sanzioni contro quei russi che hanno iniziato e conducono questa guerra”. “Rinunciate alle merci russe, ritirate le vostre aziende dal mercato russo”, chiede, mentre ribadisce di avere bisogno del “vostro aiuto più completo anche adesso”.

Un passaggio dell’intervista è riservato anche al Papa. “Recentemente ho avuto l’onore di parlare con Sua Santità e di aver sentito parole sagge e franche di sostegno al popolo ucraino”, spiega. “Uno dei leader spirituali del mondo sostiene l’Ucraina nelle sue preghiere, parole e azioni. Questo è molto prezioso per tutti noi, per lo spirito indomito degli ucraini”.

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