Ucraina, l’annuncio di Mosca ai soldati per la fine della guerra: c’è la data

Guerra in Ucraina, l’annuncio di Mosca ai propri soldati che si trovano nel paese orientale a combattere il conflitto: spunta la data del possibile fine del combattimento tra i due paesi

Vladimir Putin, annuncio sulla possibile fine della guerra
Vladimir Putin (Ansa Foto)

Siamo arrivati al trentesimo giorno di conflitto in Ucraina. La situazione è sempre fuori controllo visto che si continua a sparare e a bombardare alcune città importanti. I russi avanzano, sempre di più, verso il loro unico obiettivo che è la capitale Kiev. Il numero delle persone decedute, tra soldati dei due paesi ed i civili (compresi i bambini) si alza ogni giorno di più. Nonostante le ultime notizie non siano per nulla confortanti nei confronti dei soldati russi che stanno avendo più di un problema in questo conflitto, arriva un annuncio direttamente dai loro superiori.

Secondo quanto riportato dall’emittente televisiva ‘Sky News’ pare che da Mosca sia arrivata una indicazione davvero importante. Di che cosa riguarda? Della fine dei combattimenti. Spunta anche la data: pare che la guerra debba terminare entro e non oltre il 9 maggio di quest’anno. Nel frattempo i loro omologhi ucraini riportano di un costante lavoro di propaganda in corso nel personale delle forze armate russe, che farebbe riferimento proprio a quella data che è arrivata dalla capitale russa.

Ucraina, Mosca ai propri soldati: “Fine combattimenti entro il 9 maggio

Vladimir Putin, annuncio sulla possibile fine della guerra
Vladimir Putin (Ansa Foto)

In molti, però, si stanno facendo una semplice domanda: perché mai quella data? Perché non oltre il 9 maggio? A tutto questo c’è una risposta. Sempre secondo quanto riporta l’emittente televisiva britannica pare che in Russia, in quella giornata, si celebri la “giornata della vittoria“.

Di che stiamo parlando? Del giorno in cui i russi ebbero la meglio contro la Germania nazista durante la seconda guerra mondiale dove l’esercito di Hilter venne sconfitto appunto da quello russo. In quel caso si festeggerebbe, come ogni anno, con una parata.

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