Flop Italia e quel troppo semplicistico “è colpa di Immobile”

Dopo la clamorosa seconda eliminazione consecutiva dai Mondiali per gli Azzurri è caccia al colpevole. E il centravanti della Lazio è tra i principali capri espiatori per non essere riuscito a segnare contro la Macedonia del Nord

Tutti contro Immobile. È la mossa più semplice, la più scontata. L’Italia non segna, la colpa è dell’attaccante, del centravanti. Come se fosse un’equazione matematica, come se a “x” corrisponda sempre “y”. No, nel calcio non funziona così. A meno che il tuo nome non sia Maradona, Messi o gente così, tendenzialmente nel 99% dei casi per arrivare al gol serve la collaborazione di tutti, occorrono compagni di squadra che riescano a metterti nelle condizioni di segnare, è necessario un passaggio al momento giusto.

Ciro Immobile
Ciro Immobile, a secco contro la Macedonia del Nord (Ansa)

Un supporto che nel momento in cui indossa la maglia della Lazio Ciro Immobile non fatica a ricevere, tanto da vincere in due occasioni la classifica marcatori negli ultimi quattro anni (senza considerare l’altro titolo vinto quando giocava nel Torino), con tanto di Scarpa d’Oro conquistata nella stagione 2019/2020. E non perché “quella è la sua realtà, segna solo lì”. No, non funziona nemmeno così.

La differenza con la Lazio

Ciro Immobile
Ciro Immobile è diventato il marcatore più prolifico della storia della Lazio (Ansa)

Certo, ci sono dei contesti in cui puoi rendere meglio rispetto ad altri, ma le qualità in ogni caso restano le stesse. E se da una parte le riesci a sfruttare in un modo eccezionale – decisamente sopra la media, con record su record da aggiornare ogni settimana – mentre in un’altra viaggi a ritmi più lenti, il problema non può certo essere esclusivamente nel presunto “ambientamento” differente. Può influire, ma è impossibile che sia l’unica causa. Una differenza sostanziale rispetto al rendimento in biancoceleste è dovuta al fatto che lì, ogni volta che Luis Alberto o Milinkovic hanno la palla, Immobile sa già dove dovrà andare per riceverla ed eludere la difesa avversaria. In Nazionale, in particolare contro la Macedonia del Nord, il centravanti si è dannato l’anima facendo dei movimenti sul filo del fuorigioco, tra le linee, cercando di mettersi nella posizione giusta per ricevere il passaggio. E almeno in 4 occasioni ci era anche riuscito a mettersi in un posto favorevole per ricevere un assist dai compagni di squadra.

I numeri in Nazionale

Ciro Immobile
Poche occasioni per segnare nel match con la Macedonia per Ciro Immobile (Ansa)

Di queste, però, solo in una circostanza ha ricevuto un pallone, da Verratti: Ciro è scattato sul filo del fuorigioco, si è portato la sfera sul sinistro e da posizione defilata ha lasciato partire un bolide sul primo palo deviato in calcio d’angolo dal portiere. Per il resto, solo tanta corsa a vuoto, liberando spazi per le conclusioni dei compagni di squadra e propiziando con il suo pressing anche l’errore dell’estremo difensore macedone e il conseguente tiro a porta vuota di Berardi. Immobile non ha segnato, insomma, ma la colpa non è solo la sua. Anche perché se puoi contare su un centravanti da 176 gol complessivi in Serie A, forse, dovresti cercare di sfruttarlo al meglio. E poi non è così corretto nemmeno quel luogo comune secondo cui “in Nazionale non segna mai”: con 15 reti in azzurro (in 55 partite giocate), è infatti nella Top 20 tra i migliori marcatori di tutti i tempi dell’Italia, una classifica che vede sul podio Riva, Meazza e Piola, esponenti del calcio di un’altra epoca. Quindi ok, si può anche dire che l’Italia sia uscita per colpa di Immobile che non ha segnato contro la Macedonia. È la mossa più semplice, la più scontata. Ma forse non è la più corretta.

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