Governo bloccato sulla spesa militare: Conte resta fermo e allarma il Pd

Le posizioni di Conte e dei pentastellati sulla spesa militare minano la maggioranza di Governo: il Pd cerca una strada con gli alleati.

Giuseppe Conte dice no alla spesa militare. Lo ha ribadito a chiare lettere, minando una maggioranza che rischia di spaccarsi su un tema caldo e nel bel mezzo di un conflitto sempre più duro in Europa.

Giuseppe Conte spesa militare
Giuseppe Conte (Ansa Foto)

Draghi dovrà riferire, e intanto cerca una strada per far votare quell’aumento delle spese al 2%. C’è da capire dove saranno reperiti i 10 miliardi per arrivare a quella percentuale che ostacola la maggioranza, e soprattutto a cosa sarà destinata la cifra. Solo spese militari o nuove tecnologie? Il Premier chiarirà ogni aspetto forte anche dell’appoggio di Fratelli d’Italia, che ha già ribadito il suo sì incondizionato.

Il problema resta quindi tutto politico. La maggioranza potrebbe essere minata dalla posizione di Conte, da molti giudicata contraddittoria, e il Pd sa bene che con gli alleati pentastellati, con i quali si andrà a braccetto alle elezioni, esiste una divergenza molto netta. 

La spesa militare divide Pd e M5s: Letta cerca una strada

Enrico Letta
Enrico Letta © Ansa

Contraddizioni. Una parola che risuona forte fra i banchi del Governo nel dare una lettura al no di Conte. Fu il primo a chiarire durante il suo mandato che in piena pandemia sarebbe stato un clamoroso errore attuare un crisi di governo. Repubblica rammenta inoltre che nei suoi governi la spesa militare fu aumentata, e che nel 2018 l’allora ministra della difesa Trenta promise agli alleati durante il summit della Nato il raggiungimento del 2% di spesa sul Pil.

Ecco perché la virata è letta come una mossa chiaramente politica da parte delle altre forze al governo. Il problema diventa maggiore per Letta, che è su posizioni diverse da quelle degli alleati con cui si cerca una strada sempre più condivisa in viste delle elezioni. Nodi da sciogliere ma un quesito che tiene banco e che Repubblica sottolinea gelando Conte. 

“Il dubbio resta come i dem possano pensare di proporsi credibilmente alla guida del paese con un’alleanza così malferma”, si legge nel pezzo, in cui sono ricostruite le differenze nette nella gestione della spesa militare ai tempi in cui Conte era Premier, e nel momento in cui il governo e l’alleanza con il Pd sono minate da una capriola che rischi di destabilizzare il paese.

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