L’attore e regista è fuggito da KIev tre settimane fa e non ci sta al silenzio: “Non possiamo lasciarli da soli”
“Non si può restare in silenzio e lasciare gli ucraini da soli”. Sean Penn non ci sta ed esce di nuovo allo scoperto. L’attore invita tutta Hollywood a boicottare gli Oscar se Zelensky non sarà invitato o non gli sarà consentito di parlare, ha riferito il regista in diretta alla Cnn e a poche ore dalla diretta degli Oscar. “Mi auguro che ci sia un boicottaggio e un abbandono della cerimonia“, ha sottolineato durante la sua intervista alla rete americana. Penn, che fa parte del cast del film in concorso Licorice Pizza e che ha già vinto due statuette in carriera, ha provato in prima persona le conseguenze del conflitto in Ucraina: nel momento dello scoppio del conflitto, visto che era a Kiev sotto le bombe per girare un documentario e per mettersi in salvo ha dovuto raggiungere a piedi il confine con la Polonia.
“L’Ucraina è la punta di diamante della lotta per i sogni della democrazia” ha detto l’attore statunitense, che ha attivato la sua fondazione umanitaria Core per aiutare i rifugiati in Polonia. “Se la lasciamo a combattere da sola – ha aggiunto – perdiamo la nostra anima come America“. Le sue parole sembrano quasi un inno alla guerra, ma in realtà l’attore chiede da settimane più impegno per trovare la pace.
All’interno della produzione degli Oscar c’è dibattito sul da farsi
L’ipotesi di una finestra ‘istituzionale’ dedicata al conflitto era stata scartata dagli organizzatori per evitare un contrasto troppo stridente con i momenti di intrattenimento e il clima di festa, ma il produttore dello show Will Packer ha assicurato che si starebbe ancora valutando la possibilità di un contributo in video del presidente ucraino, ipotesi rilanciata qualche ora fa dal New York Post.
Ma è anche vero che, nonostante le discussioni in atto, al conflitto tra Ucraina e Russia in corso sicuramente faranno riferimento molti degli artisti nei loro discorsi o anche semplicemente con un piccolo gesto, come accaduto già in altre manifestazioni non solo americane.