Per la prima volta, dall’inizio del conflitto, il Presidente ucraino ha parlato in Russia, attraverso un sito di opposizione a Putin
Zelensky parla al popolo russo. Il presidente ucraino, per la prima volta, rilascia delle dichiarazioni diffuse in tutta la Russia, attraverso Medusa, un sito di opposizione a Putin. Volodymyr Zelensky ha parlato in videoconferenza al portale e ad altri media russi, nonostante la forte opposizione del Cremlino. Mosca aveva infatti diffidato tutti i siti di informazione e le televisioni, dal trasmettere l’intervista, minacciando conseguenze legali.
Zelensky ha parlato del conflitto, ha spiegato la sua versione ed è stato protagonista di qualche (piccola) apertura. “Questa non è solo una guerra. E’ molto peggio“, è il titolo del lungo colloquio, di cui viene anche pubblicato il video, della durata di circa un’ora e mezza. “Ho sentito molte persone che sostengono che la mia eliminazione è pianificata. Probabilmente ci sono stati diversi tentativi da parte di diverse persone“, ha detto il Presidente ucraino, che poi ha parlato della città di Mariupol, simbolo del conflitto. “La città di Mariupol sta vivendo una catastrofe umanitaria. La città è bloccata dall’esercito russo. Tutti gli ingressi e le uscite dalla città sono bloccati. Il porto è minato. E’ impossibile – prosegue Zelensky – arrivarci con cibo, medicine e acqua, anche per il fuoco dei militari russi sui convogli umanitari, con i conducenti che vengono uccisi. Molti dei carichi sono stati ripresi”.
Zelensky ha però aperto sul discorso neutralità: “L’Ucraina “sta attentamente prendendo in considerazione la questione della neutralità. Siamo pronti a discutere su questo passaggio e su aspetti legati alla sicurezza”. Poi l’appello all’Occidente: “L’Ucraina – ha sottolineato amaro il suo presidente – non può abbattere i missili russi con fucili e mitra”. L’appello non risparmia i toni a tratti provocatori cui ha abituato gli alleati. “Chi guida la comunità euroatlantica? E’ ancora Mosca, attraverso l’intimidazione?”, ha chiesto Zelensky. “Il prezzo per la sicurezza dell’Ucraina e dell’Europa è piuttosto preciso: aerei e tank, sistemi missilistici di difesa e armi antinave per la nostra nazione. Sono cose che i nostri partner hanno, coperte di polvere nei loro magazzini. Tutto questo serve per la libertà non solo dell’Ucraina, ma dell’Europa”, ha insistito, ribadendo di chiedere “solo l’1% di tutti gli aerei della Nato e l’1% di tutti i carri armati”.