Cosa accadrà ai nostri risparmi? I tre scenari studiati dagli esperti

Come difendere i nostri risparmi? Cosa accadrà in caso di tre ipotizzabili situazioni? Gli esperti rispondono e provano a tracciare gli scenari

Gli echi della crisi post pandemia si unisce ai dubbi, alle perplessità e ai problemi maturati e sviluppatisi dopo l’invasione in Ucraina. L’economia mondiale (e di riflesso quella italiana), sta vivendo una situazione molto delicata, con l’ombra di un’inflazione sempre più galoppante, che lascia spazio a enormi difficoltà. Cosa succederà nei prossimi anni? L’inflazione continuerà a galoppare? Cosa accadrà ai Pil di ogni nazione? Per gli economisti di tutto il mondo sono tre gli scenari possibili, sui quali lavorare in anticipo: inflazione, stagfazione o recessione. Tre situazioni che possono portare a dinamiche chiare, che chiameranno gli investitori a scelte diverse in tema di allocazione del portafoglio.

La Stagfazione

Prevedere in anticipo cosa accadrà, diventerà necessario per proteggere i nostri risparmi. Molti esperti prefigurano uno scenario non catastrofico sui mercati, al netto delle tante incognite esistenti. Ma c’è anche chi si sta preparando al peggio, immaginando uno scenario stagflattivo. Tra tutti Pascal Blanquè, per cui “siamo nel bel mezzo di un cambiamento di regime, caratterizzato da forze inflazionistiche senza precedenti, mai viste negli ultimi cinque decenni“, accompagnato alla “fine della globalizzazione e all’emergere dalla regionalizzazione incentrata su nuove potenze globali”. Lo scenario stagflattivo potrebbe mettere a dura prova le capacità delle banche centrali. Già oggi questo scenario è diventato un riferimento per il 62% dei 340 gestori interpellati da Bank of America in un sondaggio effettuato a marzo. Con la stagflazione (dice Schroders) le azioni americane hanno perso in media l’1,5 % l’anno. Una situazione che la crisi ucraina può accentuare. “La probabilità di questo scenario è rapidamente cresciuto dopo l’invasione dell’Ucraina, con una crescita in veloce diminuzione, a fronte di una fiammata dell’inflazione, il supporto di politica economica è lasciato principalmente alla politica fiscale, mentre la politica diventa più o meno restrittiva”, ha dichiarato Massimiliano Schena, capo investimenti di Symphonia sgr.

L’inflazione

Cosa succederà invece di fronte ad uno scenario legato ad un’inflazione alta e persistente? “Molti paesi già viaggiano oltre i livelli di crescita. E’ fisiologico un rallentamento” ha ricordato il responsabile ricerca di Cassa Lombardia Marco Vailati. Ma al momento la situazione sembra volgere al positivo: “Se si esclude un deterioramento della crisi geopolitica, possiamo tornare ad uno scenario pre bellico” dice Gianmarco Rania, responsabile azionario di Banor Capital. Per gli esperti (che sembrano allontanare spettri di inflazione) viaggi, tempo libero, trasporti sono destinati a riprendersi una volta abbandonata la pandemia. La borsa potrebbe valere attorno al 50% di un portafoglio bilanciato, con profilo di rischio medio alto a prova di inflazione e crescita positiva.

La recessione

L’inflazione, se dovesse essere fuori controllo, potrebbe portare al crollo della crescita globale. Per adesso la stragrande maggioranza degli esperti tende ad escludere questo scenario. Secondo uno studio di Jp Morgan, la recessione si è accompagnata ad un crollo del 37% delle azioni europee e del 34% di quelle mondiali. “In un contesto di questo genere occorre giocare in difesa: la componente azionaria non dovrebbe superare il 15%” sottolinea Marco Vailati, responsabile investimenti di Cassa Lombardia, che poi prova ad ipotizzare “un cuscinetto di liquidità da quantificare nell’ordine del 20 o 25%”. Una scelta che garantirebbe stabilizzare le performance di portafoglio e rendere disponibili ulteriori risorse. “Parlare di uno scenario recessivo globale – conclude Vailati – oggi ha poco senso, se si esclude un deterioramento del contesto bellico con allargamento del conflitto”.

 

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