Violenze sulle donne in aumento: telefono rosa lancia l’allarme

I numeri elencati dall’associazione che protegge le vittime di violenza sono allarmanti e preoccupano per il futuro

Una confessione drammatica, che regala l’esatta fotografia della situazione. Aumentano le violenze sulle donne e allo stesso tempo, diminuiscono le denunce alle autorità competenti. I numeri sui femminicidi e sulle violenze continuano a crescere, ma son sempre meno le donne che vanno fino in fondo, denunciando i propri aggressori e portando avanti delle battaglie legali. A conferma arriva un’analisi di Telefono Rosa, che mette in risalto dei numeri sempre più preoccupanti.

A parlare è Maria Gabriela Carnieri Moscatelli, la presidentessa dellassociazione che ogni giorno raccoglie le testimonianze delle ragazze vittime di violenze. “Abbiamo avuto un’impennata di ragazze che denunciano a noi ma poi non si sentono di andare oltre quando gli si propone aiuto a denunciare. I dati del ministero dell’Interno non tengono conto del sommerso, di quanto sia aumentata la violenza sia dentro i nuclei familiari sia gli stupri e la violenza di strada”, ha commentato ai microfoni di Lapresse.

Telefono rosa, dati preoccupanti

Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, Presidente di Telefono Rosa che dal 1988 si occupa di violenza di genere, spiega il motivo che frena molte donne dall’andare fino in fondo, denunciando gli aggressori.“Hanno paura del processo, delle conseguenze mediatiche. Per esempio i commenti sul fatto di essere ubriache, come è accaduto alle due studentesse irlandesi di Modena, anche abituate a rapporti diversi con gli uomini. In Italia per qualche ragione scatta qualcosa quando gli uomini vedono una donna che non è esattamente presente a se stessa che li fa sentire autorizzati a comportarsi così”. I numeri raccolti nel 2021 da Telefono Rosa sono preoccupanti e in netto peggioramento rispetto agli anni scorsi: parlano di 3.801 chiamate ricevute, 2.401 schede compilate, 965 donne seguite dalle loro avvocate e 955 in carico alle psicologhe della onlus. Altro motivo di preoccupazione è legato all’età delle vittime, sempre più giovani rispetto al passato.

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