A distanza di un anno dal progetto naufragato di una coppa alternativa, la Uefa adesso si trova di fronte a una richiesta da parte dell’Eca: fare in modo che la partecipazione non sia solo grazie alla posizione in campionato, ma anche in base al ranking
La Uefa ha abbattuto la Superlega appena un anno fa, ma sembra comunque che qualche idea di quel progetto possa tornare utile per le sue competizioni. Questo almeno è quello che si apprende dal ‘The Guardian’, dove vengono illustrate le riforme che potrebbero modificare il formato della Champions League e non renderlo più un trofeo la cui partecipazione è riservata esclusivamente ai piazzamenti nei rispettivi campionati.
L’European Club Association si starebbe muovendo proprio su questo aspetto, per fare in modo che due squadre possano partecipare al massimo torneo europeo per club attraverso la propria posizione del ranking, un coefficiente calcolato sulla base delle prestazioni continentali nelle cinque stagioni precedenti.
Champions League, la riforma in “stile Superlega”
Si tratta di una proposta quantomeno “curiosa” se si considera che ben 10 club di Premier League fanno parte dell’Eca e che questa potenziale modifica del regolamento faciliterebbe in un certo senso la possibilità di inclusione di più squadre del campionato inglese. Più in generale, in ogni caso, aiuterebbe una presenza maggiore di società militanti nelle principali leghe continentali. Oggi il ruolo di presidente dell’Eca è stato affidato al proprietario del Psg Nasser Al-Khelaifi, ma in passato – prima appunto del caos generato per il progetto Superlega – al vertice c’era il numero uno della Juventus Andrea Agnelli, che poi lasciò l’organizzazione insieme agli omologhi di Real Madrid e Barcellona, gli altri due club che hanno rivestito un ruolo principale di promozione del torneo alternativo.
