L’oligarca russo, presidente del Chelsea e diversi negoziatori presenterebbero dei sintomi compatibili con l’avvelenamento
Una notizia drammatica che riguarda Roman Abramovich. Secondo il Wall Street Journal il presidente del Chelsea e persona molto attiva nelle trattative tra Russia e Ucraina, sarebbe stato avvelenato insieme ad altri negoziatori. Una notizia sconvolgente, che pone grandi dubbi sui negoziati di pace in corso. Abramovich è stato sin dai primi giorni considerato un uomo molto attivo nelle trattative tra il governo di Mosca e quello di Kiev.
Proprio ieri Zelensky, parlando al portale Medusa, un sito russo di opposizione a Putin, aveva elogiato il patron del Chelsea, elencandolo insieme ad altri magnati russi, molto attivi nell’aiuto all’Ucraina. “Alcuni di loro (e tra questi c’era anche Abramovich ndr.) si stanno attivando con aiuti concreti, tanto da promettere un intervento per aiutarci a ricostruire l’Ucraina dalle macerie”. Il nome di Abramovich è stato tirato molto spesso in ballo. Nelle ultime settimane è stato al centro delle sanzioni imposte dall’Unione Europea ed è stato costretto a smentire che dietro al suo arrivo in Europa e all’acquisto del Chelsea, si nascondessero mire espansionistiche di Putin.
Ma ora Abramovic rischia grosso. L’oligarca russo e altri negoziatori di pace ucraini hanno sofferto i sintomi di un sospetto avvelenamento dopo un incontro a Kiev all’inizio di questo mese. Dopo l’incontro nella capitale ucraina, Abramovich, che ha fatto la spola tra Mosca, Leopoli e altre sedi di negoziazione, così come almeno due membri anziani del team ucraino hanno sviluppato sintomi che includevano occhi rossi, lacrimazione costante e dolorosa, e vari dolori alla pelle e alle ossa compatibili con l’avvelenamento, oltre alla desquamazione della pelle dei volti e delle mani. Molti partecipanti alle negoziazioni hanno accusato del sospetto attacco esponenti di Mosca che, secondo loro, volevano sabotare i colloqui per porre fine alla guerra.
