Ecco quando e come Conte da Premier aumentava le spese militari

In attesa dell’aumento delle spese militari Conte valuta i rischi: Letta lancia messaggi preoccupanti, ma nei suoi governi le scelte dell’ex premier erano differenti.

Conte riflette, medita su quanto sta accadendo, prepara una retromarcia dettata dalla necessità di non rompere gli equilibri con un Pd che intanto lancia messaggi chiarissimi.

Conte spese militari
Il presidente del M5S Giuseppe Conte (Ansa)

Il suo “no” all’aumento della spesa militare al 2% del Pil ha alzato un polverone. Scongiurato il rischio di una crisi di governo, resta però alto il problema con gli alleati. Letta guarda con interesse a Di Maio e a quella schiera di pentastellati che stanno con il ministro. Spezzare l’equilibrio potrebbe essere un autogol clamoroso in vista delle elezioni, e il Movimento, in affanno nei sondaggi, sa che in questa fase perdere l’appoggio dei dem non è di sicuro la scelta più saggia.

Ecco quindi che il dietrofront è pronto. Il Pd è compatto, e le contraddizioni del leader dei 5 stelle sono così palesi da alimentare le polemiche sulle mosse del leader, che nella sua esperienza da Premier sulle spese militari agiva in maniera differente.

Conte fa retromarcia: da Premier aumentava le spese militari

Giuseppe Conte ascoltato dal Copasir
Giuseppe Conte (Ansa Foto)

Il Giornale, in edicola oggi, fa il punto sulla situazione e cita il virgolettato da una fonte dei pentastellati. “Strano che sia proprio Conte a riscoprirsi così ortodosso – si legge – lui che ha basato la sua carriera sul fatto di essere un moderato e che è stato due volte presidente del Consiglio”. Le contraddizioni emergono quindi.

Durante i suoi governi Conte rispettò gli impegni con la Nato e nel 2020, in pieno lockdown, l’Italia passò da 22 miliardi e 800 milioni circa di spesa del 2019 ai 24 miliardi e 427 milioni, con un incremento percentuale alto. Anche alcuni esponenti del Movimento si fecero immortalare in passato con le armi, sollevando polemiche.

Ecco perché la svolta del leader ha scatenato una bufera di polemiche, in attesa di un summit con il Pd che forse più per necessità che per reale intenzione di fare un passo indietro servirà a cambiare le carte in tavola.

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