Germania, la “Z” russa come la svastica: “Punizioni per chi la espone”

Esporre il simbolo propagandistico dell’esercito di Putin è considerato apologia di reato allo stesso modo di quanto accade per l’emblema del nazismo. Le autorità federali tedesche mettono in guardia la popolazione

Vietato usare in Germania il simbolo “Z” riferito alla guerra in Ucraina. Una disposizione che pone dunque questo emblema di propaganda utilizzato dai russi sullo stesso livello della svastica nazista. Chiunque lo utilizzerà, infatti, potrà essere punito per apologia di reato. A spiegarlo ci ha pensato il ministero dell’Interno tedesco con un tweet: “La guerra di aggressione russa contro l’Ucraina è un crimine. Chi la approva pubblicamente può essere perseguito penalmente. Questo vale anche per l’esibizione del simbolo ‘Z’. Le autorità federali tengono d’occhio l’uso del simbolo“.

Il simbolo "Z"
Il simbolo “Z” identifica l’armata russa e per questo è stato vietato in Germania (Ansa)

Un’iniziativa che è stata lodata pubblicamente dall’Ucraina, cha a sua volta ha invitato anche gli altri Paesi a fare altrettanto e seguire il modello tedesco: “Z significa crimini di guerra russi, città bombardate, migliaia di ucraini assassinati. Il sostegno pubblico a questa barbarie deve essere proibito“, ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.

Si rischia fino a 3 anni di carcere

Simbolo "Z"
Sui carrarmati russi che sono entrati in Ucraina è stato esposto da subito il simbolo della “Z” (Ansa)

A livello legale l’uso di simboli riconducibili al sostegno della guerra in Russia è regolamentato dal paragrafo 140 del codice penale della Germania, il quale parla di 3 anni di carcere per chi approva in maniera diretta reati di questo genere. Tutti i singoli Länder tedeschi si stanno muovendo per mettere in atto questa disposizione e bandire di fatto il simbolo “Z” (e ovviamente tutto ciò a esso correlato) dal Paese: quell’emblema, utilizzato dall’esercito russo per contrassegnare i propri carrarmati che entravano in Ucraina, dovrebbe significare “Za Pobedu” (tradotto: “Per la vittoria”).

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