Il Generale dell’Aeronautica: “La conosco bene, ha calpestato sistematicamente il convivere militare, mai avuto un personaggio del genere in carriera”
Ex militari italiani in Ucraina per dare una mano contro i russi. C’è chi li chiama terroristi e chi pensa che, anche per questo motivo, stiano commettendo un reato. A pensarlo in qualche modo, solo sul fatto che non stiano seguendo la legge italiana è il generale Leonardo Tricarico, già capo di stato maggiore dell’Aeronautica e presidente della Fondazione Icsa che a Notizie.com spiega il suo punto di vista soprattutto su Giulia Schiff: “Chiunque vada a combattere fuori da un quadro diciamo istituzionale che non abbia la copertura sta commettendo un reato, non so se è vero, nel senso che sia così in assoluto, ma non è assolutamente coerente con le leggi del nostro paese. Giulia Schiff è in Ucraina? So chi è molto bene, ma non vorrei, conoscendola, esprimere un giudizio, non so se sta lì e se ci sta a che titolo ci sta, ma sta commettendo un reato“.
Il generale parla nello specifico dell’ex sergente e pilota dell’Aeronautica militare Giulia Schiff: “Credo proprio che nell’aeronautica militare dal 1971 non abbiamo mai avuto un soggetto particolare come Giulia Schiff, nessun candidato allievo aveva conseguito un brevetto minimo arrivando undicesimo su dodici questa è Giulia Schiff, un soggetto che calpestava sistematicamente e quotidianamente il convivere militare, non abbiamo mai avuto un personaggio del genere, se non lei. La mia esperienza istruttore di volo, di ufficiale che ha ricoperto vari posti di comando mai avevo visto un simile atteggiamento, cosa lei stia facendo in Ucraina non lo so, le conseguenze le tratti qualcun altro“.
“Secondo l’articolo 288 del codice penale sta commettendo un reato”
Il generale resta sempre un militare, ma su questo punto non accetta mezze misure e a Notizie.com spiega: “Non è che non mi piaccia che i militare siano in Ucraina per dare una mano al popolo e ai soldati, ma tutto deve avvenire nell’ambito di una copertura giuridica, quando ero ragazzo volevo andare a combattere in Israele, ma non c’era una copertura, il mio capo non mi mandò anzi si arrabbiò e mi cacciò quasi, ero un tenente, vedevo la sopraffazione nei confronti di quel popolo e volevo andare una mano agli israeliani, ma se ci vai senza una copertura puoi essere condannato dai 4 a 15 anni di prigione secondo l’articolo 288 del codice penale“.
“Capisco che ci siano pulsioni giovanili – ricorda e ammette Tricarico -, e si cerca un modo per dare una mano, ma tutto deve avvenire in un quadro. Qualcuno alla fine alla Schiff e ad altri militari italiani che sono lì, gli chiederà la ragione di questo comportamento. Mi auguro siano consapevoli di quello che stanno facendo, ma la legge va rispettata fino a prova contraria. All’Ucraina si possono dare mille aiuti, stiamo facendo il massimo ed è un aiuto notevole, non è certo Giulia Schiff o qualcun altro a far pendere la bilancia, di questo ne sono abbastanza convinto…”.