Ritorna l’incubo degli scaffali vuoti e arriva il limite massimo nell’acquisto dei prodotti. Una novità fortemente legata alla crisi economica dovuta alla guerra in Ucraina.
Limite massimo nell’acquisto dei prodotti. E’ questa la decisione presa dalla Spagna per evitare di ritrovarsi con gli scaffali vuoti. Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, in Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato un provvedimento che consentirà a negozi e supermercati di inserire un numero limite di articoli che ogni cliente potrà comprare.
Una decisione naturalmente provvisoria e fortemente legata a quello che sta succedendo in Ucraina e alla protesta degli autotrasportatori che va avanti ormai da diverse settimane. Si tratta di un provvedimento non obbligatorio e quindi tutti gli esercizi commerciali potranno muoversi in modo sparso e decidere autonomamente se mettere questi limiti.
Vedremo, inoltre, se nei prossimi giorni anche altri Stati decideranno di seguire la strada intrapresa dalla Spagna con il limite dei prodotti di acquistare.
L’inflazione vola in Spagna, nuovi fondi in aiuto di imprese e cittadini
Il periodo economico per la Spagna non è dei più semplici. L’inflazione nel mese di marzo è cresciuta quasi del 10%, un livello che non si raggiungeva dal 1985, e questo porterà il governo guidato da Pedro Sanchez a mettere in campo ulteriori aiuti per imprese e cittadini in vista del prossimi mesi.
Madrid ha previsto 169 milioni di euro diretti per tutti i settori più colpiti dall’aumento dei costi di energia elettrica, mangimi e carburanti causato dal conflitto in Russia. Inoltre, gli agricoltori saranno esentati dall’obbligo di tenere a riposo il 5% delle loro superfici coltivate e quello di diversificazione sarà più flessibile. Una strategia per riuscire a produrre un numero maggiori di cereali come mais e semi oleosi.
Si tratta di prodotti che solitamente la Spagna importa dall’Ucraina e questo consentirà al Paese di avere una maggiore disponibilità. Vedremo se al termine del conflitto si continuerà su questa strada oppure si deciderà di fare un passo indietro e ritornare a prendere i cereali dall’estero.