Calo delle nascite: Italia a picco, i dati confermano un triste record

Raggiunto in Italia un nuovo picco negativo: mai così giù i dati sulle nascite nel nostro paese. Ecco i motivi e i dati allarmanti.

L’Italia è un paese che diventa sempre più vecchio. Lo confermano i dati incrociati, fra le nascite negli ultimi anni e i decessi, aumentati drasticamente nell’epoca del Covid. Il bilancio afferma infatti che nel nostro paese dal 2020 si assiste ad un calo drastico, di più di un punto percentuale.

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In Italia numeri sempre più a picco (AnsaFoto)

Dal 2020 all’anno successivo si è registrato un pesante meno 1,3% con 399.400 bambini nati. Lo riferisce l’Istat, nel report demografico in cui evidenzia che sono negli ultimi mesi gli indicatori si sono alzati.

Numeri che danno la dimensione di quanto accade, e che fanno registrare un record negativo assoluto. Mai in Italia si era toccato un punto così basso nelle natività, e i fattori sono facilmente spiegabili. Molto duro anche il bilancio fra decessi e nascite. Nel 2021 in Italia si sono registrati circa 709 mila decessi, che a fronte di circa 400 mila nascite rendono il quadro allarmante.

Italia, record negativo assoluto nelle nascite: i motivi

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Toccato il picco negativo storico di nascite in Italia (AnsaFoto)

Il 2021 ha fatto quindi registrare un nuovo record negativo storico nel nostro paese. I numeri certificano il picco assoluto e i motivi sono da ricercare innanzitutto nella pianificazione delle gravidanze, molto delicata nel 2020. Nell’anno del Covid fra incertezze, crisi economica e timori, molte famiglie hanno scelto di rimandare la decisione di allargare la famiglia. A questo fattore, di sicuro predominante, si aggiungono i problemi demografici di lungo corso in Italia.

Un quadro allarmante quindi, che si combina ad un altro numero poco edificante. Per trovare l’ultimo anno in cui nascite e decessi sono stati sostanzialmente in equilibrio bisogna tornare indietro di ben 15 anni. Era il 2006, e da quel momento in Italia non c’è mai più stata armonia fra i numeri, con ciò che ne consegue in termini di costante calo demografico.

Per ciò che riguarda invece l’età media dei decessi i dati dal 2020 al 2021 sono cambiati. Se nella prima fase della pandemia il Nord era stato maggiormente interessato in termini di mortalità diretta e calo dell’aspettativa di vita, nel 2021 l’eccesso di mortalità ha prodotto numeri pesanti al Sud. Le aspettative si abbassano di 6 mesi fermandosi all’età media di 81,3 anni, con un ulteriore calo che si somma al 2020, in cui l’età media si era già abbassata di 7 mesi.

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